Montagna: ghiacciaio M.Bianco,coppia in jeans tra i crepacci

(ANSA) – AOSTA, 27 AGO – Lui che dice a lei, “Io aspetto, passiamo uno per volta”, mentre con titubanza si accingono ad attraversare un pericoloso crepaccio indossando jeans e scarponcini da trekking; ma anche il fotoamatore che, non legato, si affaccia su un’altra grande fessura del nevaio: sono le scene immortalate dalla guida alpina Gianluca Ippolito nella zona del ghiacciaio del Gigante, facilmente raggiungibile dai turisti grazie alla funivia Skyway del Monte Bianco e all’ascensore per il rifugio Torino (3.375 metri). Ippolito venerdì pomeriggio stava rientrando con un cliente da una gita al Col des Flambeaux: “Erano almeno una cinquantina le persone non attrezzate, loro però sono emblematici. Le nozioni tecniche possono mancare, ma – ricorda – i recinti e i cartelli di pericolo posizionati dalla società delle funivie e dalla guardia di finanza ci sono. E’ un problema culturale degli italiani. Le persone confondono ‘facile’ con ‘non pericoloso’, ma è come andare di notte a fari spenti”. “Richiamarli non serve, non ci ci ascoltano”, dice Ippolito. La coppia di turisti era arrivata a una distanza di “almeno 700 metri” dal rifugio Torino mentre il fotoamatore era ben oltre, lungo la traccia che dal Col des Flambeaux scende verso i ‘satelliti’ del Tacul.