Uccide vicino di casa: al gip, non volevo ammazzarlo

(ANSA) – CAGLIARI, 27 AGO – “Non volevo farlo, non avevo intenzione di ucciderlo”. Lo ha ripetuto più volte questa mattina – davanti al gip Ermengarda Ferrarese e al pm Liliana Ledda durante l’interrogatorio di garanzia – Gianluigi Zuddas, il falegname di 52 anni accusato di omicidio volontario per aver freddato con due fucilate il suo vicino di casa, Massimo Setti, di 39 anni, a Siurgus Donigala. Difeso dagli avvocati Rita Murgia e Ferruccio Melis, ha risposto per quasi due ore alle domande, fornendo la sua versione dei fatti, cercando di spiegare cosa è accaduto la sera del 24 agosto e invocando la legittima difesa. I due avevano già avuto in precedenza discussioni legate a problemi familiari, a litigi tra mogli e figlie. Alle 20 circa, secondo la versione fornita dal falegname, Massimo Setti si era presentato a casa sua con la moglie, a quanto pare armato di bastone. La discussione era iniziata fuori dalla porta ed è proseguita all’interno, prima di degenerare. Secondo il racconto di Zuddas, a quel punto è scoppiata una colluttazione e mentre la vittima e la compagna cercavano di disarmarlo sono partite le fucilate mortali. “Noi abbiamo invocato la legittima difesa – ha spiegato l’avvocato Rita Murgia – chiedendo gli arresti domiciliari”. Il Gip si è riservato di decidere. Fondamentali saranno per la ricostruzione i rilievi effettuati dai carabinieri della Compagnia di Dolianova, del Comando provinciale di Cagliari, intervenuti subito dopo il fatto di sangue, ma anche l’esito delle analisi svolte dal medico legale Roberto Demontis durante l’autopsia eseguita ieri che, da quanto si è appreso, ha esaminato dettagliatamente le ferite e la traiettoria delle fucilate. (ANSA).