Gli italo-venezuelani che hanno fatto storia alle Olimpiadi

Cerimonia di chiusura dei Giochi di Rio 2016
Cerimonia di chiusura dei Giochi di Rio 2016
Cerimonia di chiusura dei Giochi di Rio 2016

CARACAS – Passione e gloria. Allenamenti e sacrifici al massimo sono le parole caratteristiche che simboleggiano la festa dei Giochi a cinque cerchi, la manifestazione sportiva più importante al mondo che riesce a mantenere tutti gli sportivi incollati davanti alla tv.

Dalle sue origini i giochi sono stati sospesi in un paio di occasioni: la prima volta a causa della Prima Guerra Mondiale. Allora era stata scelta come sede Berlino – riuscendo a superare nella votazione Budapest e Alessandria – il conflitto iniziato nel luglio del 1914 non si fermò fino al 1918 ed i giochi a cinque cerchi ricominciarono il loro ciclo ad Anversa nel 1920.

Il secondo stop fu quello più lungo: la città finlandese di Helsinki era la sede designata per l’edizione del 1940, ma l’anno prima era iniziata la Seconda Guerra Mondiale. Era stata scelta anche la sede dei Giochi del 1944 (Londra), ma il conflitto bellico durò fino al 1945.

Un totale di 12 città europee hanno avuto la fortuna di essere state coperte dal manto della bandiera olímpica, stiamo parlando di: Atene (1896 e 2004), Parigi (1900 e 1924), Londra (1908, 1948 e 2012), Stoccolma (1912), Anversa (1920), Amsterdam (1928), Berlino (1936), Helsinki (1952), Roma (1960), Monaco di Baviera (1972), Mosca (1980), Barcellona (1992). La fiaccola olimpica ha illuminato tre città statunitensi e una canadese: San Louis (1904), Los Angeles (1932 e 1984), Atlanta (1996) e Montreal (1976).
Le altre città benedette dai dei dell’Olimpo sono state: Melbourne (1956); Tokio (1964), Città del Messico (1968), Seul (1988), Sydney (2000) e Pechino (2008). Nel 2016 Rio de Janeiro ha avuto questa fortuna diventando il primo paese sudamericano ad ospitare i Giochi.

In tutta la sua storia il Venezuela è riuscito a far qualificare ai giochi ben 718 atleti, di questo gruppo 26 sono di origine italiana. Ci sono nomi che hanno fatto storia come quello di Enrico Forcella (tiro), Aura Di Nisio (tuffi), Mauro Cichero (calcio), Dario Di Fazio (Tuffi), Maria Elena Giusti (nuoto sincronizzato) ed i più recenti Octavio Alesi (nuoto), Karlha Magliocco (pugilato) e Jefferson Milano (Bmx).

I primi passi vinotinto alle olimpiadi.

Il primo atleta ‘criollo’ con il sogno di partecipare ai giochi fu Teo Capriles (nel ciclismo). Viaggiò fino a Berlino nel 1936, ma non potè partecipare perché in Venezuela non c’era ancora un comitato olimpico. Insieme a lui c’era Leopoldo Márquez, e alla fine entrambi hanno svolto un lavoro di assistenti. Molti anni dopo (nel 1964 a Tokio) realizzò il suo sogno, ma non nel ciclismo bensì nel nuoto.

Così, nel ’48, fu Cesar León nel ciclismo ad entrare nella storia dello sport nazionale come primo atleta venezuelano alle Olimpiadi. Ma se vogliamo essere piú precisi, nel 1912, ci fu uno sportivo nato nella terra di Bolívar, ma partecipó rappresentando la Germania nel tennis. Questo atleta fu Luis Maria Heyden.

Giovanni Bertorelli il primo italo-venezuelano ai giochi.

Nel 1952 le olimpiadi sono state ospitate da Helsinski, la delegazione venezuelana era composta 38 atleti (36 uomini e 2 donne). Qui ci fu l’esordio della nostra collettivitá con Giovanni Bertorelli nella scherma, partecipando nel fioretto individuale (ottavo), fioretto a squadre (tredicesimo), spada individuale (settimo) e quella a squadre (quarti di finale). Ai giochi di Helsinski c’è da segnalare che il Venezuela ottiene la sua prima medaglia, quella di bronzo, con Asnoldo Devonish, nel salto triplo.

A Melbourne, sono cinque gli italo-venezuelani.

I Giochi si disputarono, per la prima volta, nell’emisfero sud del mondo, e si tennero dal 22 novembre all’8 dicembre 1956, nella stagione estiva per gli australiani. Questo fatto rese però difficili le situazioni degli atleti provenienti dall’Europa e dagli Stati Uniti, che dovettero fare i conti con il violento sbalzo di temperatura.

La scelta della sede fu motivata dalla esigenza di universalizzare il più possibile le Olimpiadi che, invece, fino a quel momento erano state organizzate sempre in Europa e solamente in due occasioni, negli Stati Uniti. In questa edizione dei giochi il Venezuela invió una delegazione di 22 atleti, tutti uomini, cinque di loro di origine italiana. Tre di loro parteciparono nel tiro Franco Magnini (13° alla fine della manifestazione), Raul Olivo (19°) ed Enrique Lucca (25°).

Nel ciclismo il pizzico d’italianitá ce lo mise Franco Cacioni, che alla fine abandonò la gara. Alfonso Bruno nell’atletica disse la parola presente per la nostra collettivitá, partecipando nella staffetta 4×100 e si fermó ai quarti di finale.

Olimpiade Roma 1960: quando Forcella regaló il bronzo al Venezuela
Olimpiade Roma 1960: quando Forcella regaló il bronzo al Venezuela

Forcella regaló una medaglia nei giochi di Roma 1960.

Nella cittá eterna, gli italo-venezuelani furono quattro: Norma Santini (scherma), Franco Bonatto, Bram Zanella ed Enrico Forcella nel tiro.

La schermitrice arrivò settima nella terza fase del torneo olimpico di fioretto. Bonatto, che doveva partecipare nel tiro dalla fossa, diede forfait, mentre Zanella chiuse al 22 posto nella stessa specialitá. L’altro rappresentante italo-venezuelano ebbe più fortuna, anzi nel suo caso più precisione, riuscendo a vincere la medaglia di bronzo nel tiro sportivo.

A Montreal sono Ruggeri e Di Nisio a rappresentare la collettività. I Giochi della XXI Olimpiade si sono svolti a Montréal in Canada dal 17 luglio al 1º agosto 1976. Qui ci sarà la presenza nella prova dei 100 dorso dell’italo-venezuelana Paola Ruggeri che finisce al 29º posto, nella sua batteria chiude con un tempo di 1:11”14. La Ruggeri prenderà parte alle staffette stile libero e quella mista insieme a Daeyl Perez, Maria Hung e Vania Vasquez: nella prima chiuderanno al 12º posto con un tempo di 4:12”81 en ella seconda al 15º con un crono di 4:43”78.

L’altra atleta è Aura Di Nisio, che entrerà nella storia come la prima venezuelana che partecipa ai giochi nei tuffi (per rivedere una creola in questo sport bisognerà aspettare Sydney 2000). Di Nisio partecipò alla prova del trampolino da 3 metri racimolando 293,04 punti.

Quella volta che la vinotinto del calcio fu olimpica: Cichero tra i protagonisti
Quella volta che la vinotinto del calcio fu olimpica: Cichero tra i protagonisti

Mosca 1980, la prima volta della vinotinto del calcio ai giochi.

Il Venezuela partecipa per la prima volta nel torneo di calcio nell’edizione di Mosca 1980. Nel girone del torneo preolimpico gioca contro Argentina, Bolivia, Brasile, Colombia, Cile e Perù.

Il Venezuela strappa 2 vittorie (contro Colombia e Bolivia) e un pareggio (contro il Cile) e si piazza
al quarto posto con 5 punti in classifica. Sarebbe eliminazione (poiché il Sudamerica ha diritto a 2 soli posti), ma l’Argentina, vincitrice del “Pre-Olimpico”, aderisce al boicottaggio indetto da 65 nazioni in protesta contro l’URSS per l’invasione dell’Afghanistan avviata sul finire del 1979.

In sostituzione della nazionale albiceleste viene ripescata proprio la Vinotinto, che parte così inaspettatamente per Mosca. Inserito nel gruppo A del torneo olimpico di calcio, contro URSS, Cuba e Zambia, perde contro le prime due, ma batte 2-1 gli africani. Il successo vale il terzo posto in classifica, con 2 punti, ma non basta ad accedere ai quarti.

Nella rosa dei 17 convocati spicca il nome di Mauro Cichero (padre delle due stelle della Vinotinto di qualche anno fa: Gabriel ed Alejandro).

In questa edizione dei giochi, nella delegazione criolla c’era un’altro italo-venezuelano Juan Lavieri, che nel tiro chiuse la gara al 33 posto.

Los Angeles ‘84: l’unica donna vinotinto è italo-venezuelana.

La cittá californiana è stata la sede della 22ª edizione dei giochi a cinque cerchi, qui il gruppo venezuelano è composto da 26 atleti, dove c’è soltanto una donna: Ana Amicarella.

L’italo-venezuelana parteciperà alla gara di nuoto sincronizzato individuale raggranellando 173,700 punti.
Giusti l’unica portabandiera italo-venezuelana. Maria Elena Giusti dopo aver assaporato per due volte la gloria di partecipare ai giochi olimpici è diventata un simbolo di perseveranza e una sorta di patrimonio nazionale, diventando un vero modello da seguire.

Nella sua prima partecipazione (Seul ’88) ottenne un tredicesimo posto, grazie ai suoi 169,333 punti. Superandosi quattro anni dopo a Barcellona con un nono posto (178,813 punti). Nei giochi disputati in Catalogna ebbe anche l’onore di essere la portabandiera durante la ceremonia d’apertura.

Di Fazio, un esempio di persistenza
Di Fazio, un esempio di persistenza

Dario Di Fazio, ha vissuto due volte il sogno olimpico.

Il tuffatore caraqueño Dario Di Fazio, rappresentó il Venezuela due volte nell’evento dei cinque cerchi. La prima presenza dell’italo-venezuelano fu nei giochi di Barcellona 1992, in Catalogna ha partecipato nella prova del trampolino dove chiuse al 25 posto e nella piattaforma al 23.

Quattro anni dopo, i giochi si svolsero ad Atlanta e la sua performance fu la seguente: 25 posto sia nella gara del trampolino che nella piattaforma. Sempre nei giochi svolti negli Stati Uniti c’é stato un’altro italo-venezuelano Jean Carlos Bianchi, che ha rappresentato la terra di Bolívar nel tennis, piazzandosi al 17esimo posto sia nei singoli che nei doppi.

Bartolazzi e Vento dicono presente nei giochi di Sydney. In Australia sono volati 51 atleti, 37 uomini e 14 donne, due di loro avevano nel loro Dna un pizzico di italianitá: stiamo parlando di Eddy Bartolazzi e Maria Alejandra Vento.

Il lottatore ha rapprensentato il Venezuela nella lotta greco romana di 81 kg, piazzandosi nella classifica finale all’undicesimo posto.

Mentre la tennista Vento, prese parte al torneo individuale e al doppio. Nel singolare uscì fuori al primo turno, mentre nel doppio insieme alla sua connazionale Milagros Sequera si fermò alle porte della zona podio: i quarti di finale. Quattro anni dopo ad Atene, concluse il torneo al 17º posto.

Alesi un campione targato Fedeciv che é arrivato nell’elite dello sport
Alesi un campione targato Fedeciv che é arrivato nell’elite dello sport

Pechino 2008, il contingente italo-venezuelano diventa più numeroso.

Alle olimpiadi disputate in Cina gli italo-venezuelani sono stati 3: Zuleima Cimmarelle (Softball), Octavio Alesi e Danielle Tirabassi nel nuoto.

Octavio Alesi, di origini siciliane, ha una vasta esperienza in vasca, esperienza che gli ha permesso di essere presente a due edizioni dei giochi (2008 e 2012). ‘Octoman’ è abile nello stile libero e nella farfalla, stili che gli hanno regalato grandi soddisfazioni sia a livello nazionale che internazionale. Nei giochi disputati a Pechino chiuse nel 45° posto nei 100 farfalla.

Pechino 2008: Daniele Tirabassi, lo squalo di Valencia
Pechino 2008: Daniele Tirabassi, lo squalo di Valencia

Danielle Tirabassi, nativo dello stato Carabobo, ha mostrato a livello internazionale che ha talento da vendere. Da molti è ricordata la sua prestazione alla Coppa Latina di San Marino, dove stupì tutti per la sua grinta in vasca. Solo un centesimo lo ha separato dalla sua seconda olimpiade. Ha partecipato ai giochi di Pechino nei 400 metri stile libero e nella staffetta 4×100 stile libero insieme a Albert Subirats, Crox Acuña e Octavio Alesi.
Zuleima Cirimelle, la ricevitrice della vinotinto del softball, è stata uno dei pezzi fondamentali della squadra non solo per il suo carattere ma anche per la sua forza con la mazza. La vinotinto chiuse il torneo olimpico al settimo posto.

Magliocco la pioniera del pugilato vinotinto alle Olimpiadi
Magliocco la pioniera del pugilato vinotinto alle Olimpiadi

Londra 2012, Magliocco si ferma ad un passo dal podio.

Nella delegazione venezuelana che prese parte ai giochi londinesi oltre al nuotatore Octavio Alesi, c’era l’esordiente Karlha Magliocco (pugilato).

I sogni di gloria della pugile italo-venezuelana Karlha Magliocco si sono frantumati nei quarti di finale sotto i colpi della statunitense Marlen Esparza, che vinse per 24-16. L’atleta ‘criolla’ ha visto svanire le sue possibilità di salire sul podio già nel primo round, al termine del quale l’atleta a stelle e strisce ebbe la meglio guadagnando 8 punti, contro i 4 dell’italo-venezuelana.

L’italo-venezuelano Claverie Borgiani soddisfatto della sua olimpiade
L’italo-venezuelano Claverie Borgiani soddisfatto della sua olimpiade

Claverie Borgiani, Iemma e Milano rappresentano la collettività a Rio 2016.

Nei giochi che per la prima volta si sono svolti in Sudamerica, ci sono stati tre italo-venezuelani: Carlos Claverie Borgiani (nuoto), Julio Cesar Iemma (tiro) e Jefferson Milano (Bmx).

Carlos Claverie Borgiani, ha la passione per lo sport nel suo Dna, infatti i suoi genitori Carlos Claverie e Claudia Borgiani sono stati tennisti di buon livello. Nel suo caso ha rappresentato il paese nei 100 e 200 metri rana. Nei 100 metri ha tagliato il traguardo con un crono di 1:01.13 che gli ha permesso di chiudere la gara al 30 posto. Mentre nei 200 é stato piú bravo e si é qualificato alle semifinali dove ha chiuso all’ottavo posto con un tempo di 2:11.56.

Nel 1960, nelle olimpiadi che si disputarono a Roma, in Venezuela tutti fecero salti di gioia con la medaglia di bronzo vinta da Enrico Forcella, nella prova dei 50 metri con la carabina. Cinquantasei anni dopo, la terra di Bolívar, sogna di salire nuovamente sul podio di una olimpiade in una gara di tiro sportivo: il protagonista in questa occasione é Julio César Iemma, anche lui di origine italiana. Iemma ha partecipato dai 10 metri ed i 50 metri, nella prima coi suoi 612,7 punti ha chiuso la gara al 45 posto, mentre in quella dei 50 ha messo a segno ben 621,5 chiudendo al 22 posto.

BMX - L’italo-venezuelano Milano vola in semifinale
BMX – L’italo-venezuelano Milano vola in semifinale

Jefferson Milano, il ciclista caraqueño ha partecipato nella BMX. Milano è riuscito ad arrivare fino alla semifinale, in questa fase però non è andato oltre l’ottavo posto a causa di una caduta che l’ha estromesso dalla finale per il podio.

Sin dall’inizio fino ai nostri giorni, la nostra collettivitá ha rappresentato il Venezuela nei seguenti sport: nuoto (8 reppresentanti), tiro (7), scherma (2), tennis (2), atletica, Bmx, calcio, lotta, pugilato e softball con un rappresentante. Ma sicuramente questa cifra si incrimenterá nelle prossime edizioni dei giochi ai cinque cerchi.

Fioravante De Simone