Nuove scosse e crolli, si studia il modello di ricostruzione

Houses destroyed by the devastating 24 August earthquake near the Lazio mountain village of Amatrice, central Italy, 28 August 2016. ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Houses destroyed by the devastating 24 August earthquake near the Lazio mountain village of Amatrice, central Italy, 28 August 2016.  ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Houses destroyed by the devastating 24 August earthquake near the Lazio mountain village of Amatrice, central Italy, 28 August 2016.
ANSA/MASSIMO PERCOSSI

ROMA. – Nuove scosse di terremoto – magnitudo 4.4 e 3.7 le due più forti – hanno scosso l’area del ‘cratere’ colpita dal sisma e prodotto nuovi crolli. Anche nella scuola di Amatrice, uno degli edifici su cui, di certo, dalle prossime ore, si concentrerà l’attenzione degli inquirenti, chiamati ad accertare eventuali responsabilità nella gestione degli appalti e nei lavori di ristrutturazione del 2012.

La politica è chiamata invece a guardare in avanti, proiettandosi fin d’ora sulla ricostruzione. Anche per questo, a sorpresa, il premier Renzi è volato a Genova dall’architetto e senatore a vita Renzo Piano, che sul Corriere della Sera ha proposto il suo modello di “cantieri leggeri” per non sradicare la gente dai luoghi in cui è nata e vissuta.

Dopo la fase della primissima emergenza e del “soccorso d’urgenza, che comunque continuerà”, nelle zone terremotate si passa ora “a una fase più assistenziale”, ha spiegato Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile.

Il numero delle vittime è attestato a 290, dopo che il precedente dato di 291 è stato rivisto sulla base delle comunicazioni della Prefettura di Rieti. Quanto ai dispersi, la cifra di 10 riferita dal sindaco di Amatrice, Pirozzi, è giudicata “attendibile”.

La situazione resta, ovviamente, molto difficile. L’onda sismica, che dalla notte del 24 agosto ha fatto registrare oltre 2.000 repliche, non si ferma e in montagna c’è rischio smottamenti, al punto che il Soccorso alpino ha sconsigliato escursioni sui monti Sibillini, catena incastonata tra Marche, Umbria e Lazio.

Il maltempo previsto da martedì potrebbe peggiorare il quadro. Nelle tendopoli di Pescara e Arquata del Tronto è tornato il vescovo di Ascoli, Giovanni D’Ercole, che aveva celebrato i funerali di 35 vittime, per la messa domenicale e per portare conforto.

Anche papa Francesco potrebbe andare presto in visita: “Appena possibile anch’io spero di venire a trovarvi”, ha detto lui stesso all’Angelus, ricordando l’importanza della “solidarietà per superare prove così dolorose”.

A testimoniare la vicinanza delle istituzioni è stata Laura Boldrini, presidente della Camera, che si è recata ad Amatrice e ha voluto prendere un impegno: “I corpi dello Stato sono qui a fare quadrato”, ha detto, ma la fiducia della gente “non è in bianco” e le promesse fatte vanno mantenute. Ecco perché “la politica deve rimanere unita, come ha fatto in questi giorni”.

Boldrini ha anche sottolineato i prossimi passaggi tecnico-legislativi, con un decreto del governo, per fissare gli interventi, che poi passerà alle Camere e con la legge di stabilità.

Per la gestione della ricostruzione si profila l’ipotesi di un incarico di commissario affidato a Vasco Errani, che quand’era governatore dell’Emilia Romagna gestì bene il dopo-sisma nel 2012 nella sua regione.

Mercoledì ad Amatrice arriverà il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini per una riunione con gli operatori della scuola: al centro la riapertura dell’anno scolastico e l’obiettivo di garantire un avvio regolare.

(di Eva Bosco/ANSA)