Cala la fiducia in Italia, i disoccupati i più scoraggiati in Europa

Un'immagine d'archivio di una catena di montaggio di una fabbrica. ANSA/mp
Un'immagine d'archivio di una catena di montaggio di una fabbrica.  ANSA/mp
Un’immagine d’archivio di una catena di montaggio di una fabbrica. ANSA/mp

ROMA – Estate all’insegna del pessimismo per gli italiani. Tornano in calo, ad agosto, gli indici Istat sulla fiducia dei consumatori e delle imprese e risultano in contrazione per tutti i settori di attività delle aziende e per tutte le componenti del clima delle famiglie, a partire da quella economica. Peggiorano intanto le aspettative sulla disoccupazione.

L’indice relativo ai consumatori passa da 111,2 punti di luglio a 109,2 e l’indice relativo alle imprese scende da 103 a 99,4, scivolando sotto quota cento per la prima volta a partire da febbraio 2015. Questi andamenti misurano per la prima volta gli effetti dell’attentato di Nizza ma non tengono ancora conto dell’impatto del terremoto nell’Italia centrale, perché emergono da interviste concentrate nella prima metà del mese.

I dati dell’Istat pesano su Piazza Affari che, alla loro diffusione amplia il calo rispetto alle principali Borse europee, toccando -1,5%. La giornata, difficile soprattutto per i titoli bancari, si è poi chiusa con un -1,12%. Segnali di sfiducia arrivano intanto anche da Eurostat che indica l’Italia come il paese europeo con il più alto numero di disoccupati scoraggiati.

Oltre un disoccupato su tre, il 37,1%, ha rinunciato a cercare lavoro ed è finito a gonfiare le fila degli inattivi nel primo trimestre 2016, una quota superiore al doppio del livello medio europeo (18,7%). Nello stesso periodo solo il 12,8% di chi lo cercava ha trovato un impiego a fronte di una media Ue del 15,4%. Si tratta di un nuovo indice delle difficoltà dell’economia italiana, dopo i risultati deboli arrivati dal Pil, rimasto fermo nel secondo trimestre, dai prezzi, dalla produzione industriale e dai consumi.

“Nessuno ha più fiducia nel Bomba”, attacca su Twitter Beppe Grillo mentre il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta chiede su Facebook “ma a cosa sono serviti i famosi 80 euro se i consumi vanno sempre peggio?”.

Rincara ancora la dose il vice presidente del Senato della Lega, Roberto Calderoli, che vede nei dati Istat la certificazione di “quanto il governo Renzi faccia male all’economia, e abbia reso poveri gli italiani continuando a massacrarli di tasse”.

Vede rosa, al contrario, la deputata di Area popolare Paola Binetti che sottolinea come “c’è un tipo di fiducia che in questi giorni è cresciuta: è la fiducia nella solidarietà umana; una fiducia tutta speciale che consiste nel rimboccarsi le maniche e mettersi a disposizione di quel che si può fare, senza tante teorie”.

Mentre nella politica infuriano le polemiche, tra le associazioni di consumatori e imprenditori prevale la preoccupazione. La diminuzione della fiducia dei consumatori è “una sciagura”, per il Codacons, perché avrà effetti negativi sulla propensione delle famiglie alla spesa.

– Sembra essersi consolidato un clima di ‘non fiducia’ quasi strutturale nel futuro del Paese che potrebbe portare ad un nuovo rallentamento della spesa delle famiglie -, teme anche Confesercenti.

– È ora di mettere in campo ogni sforzo per far ripartire l’economia e, con essa, dare nuove prospettive al nostro Paese – concludono Federconsumatori e Adusbef.

(Chiara Munafò/ANSA)

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