Incombe il referendum, con l’Italicum i bersaniani verso il No

Incombe il referendum, con l’Italicum i bersaniani verso il No
Incombe il referendum, con l’Italicum i bersaniani verso il No

ROMA – Nessuna ‘pax’. Al limite un congelamento che, fra qualche giorno, potrebbe già essere un ricordo. Il sisma che ha devastato l’Italia centrale ha azzerato, o quasi, il dibattito interno ai Dem sul referendum ma, sottotraccia, il mare del Pd è tutt’altro che calmo.

E se oggi, alla festa “Fornaci Rosse” di Vicenza, l’ex premier Massimo D’Alema aprirà le danze sulla sua campagna per il No i bersaniani fanno ormai chiaramente dipendere la loro posizione dalla modifica, o meno, della legge elettorale.

– Sbaglia chi pensa che le riforme e l’Italicum siano slegate – spiega Davide Zoggia sottolineando come, al momento, non esista alcuna posizione ufficiale della minoranza. Ma, rimarca, senza un’iniziativa politica forte da parte del Pd per cambiare l’Italicum ben presto la scelta della sinistra Dem sul referendum potrebbe essere formalizzata con un documento. E non potrebbe che essere il No al referendum.

– Si tratterebbe comunque di una scelta sofferta – aggiunge Zoggia osservando come non basti certo aspettare la decisione della Consulta del 4 ottobre sull’Italicum per far cambiare idea ai bersaniani.

– Quella è una decisione tecnica, che indurrebbe comunque a interventi chirurgici – sostiene -. Qui si tratta di assumere un’iniziativa politica per cambiare l’impianto della legge.

E quanto detto dal premier nei giorni precedenti al sisma alla minoranza Pd non basta.
– Senza la modifica della legge elettorale voterò No – rimarca il senatore Miguel Gotor in un’intervista a Libero tornando a bocciare le multi-candidature e il “deficit di rappresentatività” che comporta l’Italicum e sottolineando come un’eventuale vittoria del No non comporta, automaticamente, il ritorno alle urne.

La girandola di Feste dell’Unità che investiranno le piazze italiane in settembre sarà a quel punto decisiva.
– E’ lì che ci aspettiamo qualche novità – spiegano i bersaniani. E in caso contrario, sulle riforme, il Pd tonerà a fare i conti con una frattura interna che potrebbe influenzare anche il dibattito sulla legge di stabilità dove – spiegano dalla sinistra Dem – serve “una svolta sociale”.

Matteo Renzi, da giorni, ha completato ‘la spersonalizzazione’ del referendum e a testimoniarlo è anche il sito ‘Basta un sì’ dove a trovare spazio non è il premier, ma il merito della questione referendaria e le tante voci, politiche e no, per il Si.

La scelta di nominare Vasco Errani commissario alla ricostruzione ha unito il Pd e oggi è stato lo stesso premier a chiedere a tutti “collaborazione” per il rilancio del sistema Paese. Ma già stasera, con l’intervento di D’Alema a Vicenza, gli animi potrebbero tornare a riaccendersi.

Domani l’ex premier sarà invece alla Festa nazionale di Catania dove formalmente avrà un dibattito con il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. E, nelle stesse ore, toccherà a Pierluigi Bersani, intervistato da Bianca Berlinguer, salire sul palco della Festa dell’Unità a Firenze. Segno che, ‘a latere’ della tragedia del sisma il dibattito referendario tornerà presto a riprendersi il suo spazio.

(Michele Esposito/ANSA)

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