La partita del referendum entra nel vivo, bersaniani sulle barricate

La partita del referendum entra nel vivo, bersaniani sulle barricate
La partita del referendum entra nel vivo, bersaniani sulle barricate
La partita del referendum entra nel vivo, bersaniani sulle barricate

ROMA – Senza un impegno serio per modificare l’Italicum il No al referendum sarà quasi inevitabile: all’ombra della tragedia del sisma in Italia centrale va conformandosi l’ultima trincea della minoranza Pd sulle riforme. Una trincea che potrebbe essere formalizzata in un documento nelle prossime settimane e che avrà come scenografia anche le Feste dell’Unità del Pd.
A partire da questa sera, quando alla festa di Firenze, già segnata dalla nuova polemica tra Anpi e Dem, salirà sul palco Pierluigi Bersani. La linea della sinistra Pd si sta infatti delineando: senza un cambio dell’intero impianto dell’Italicum le riforme, “legate come non mai alla legge elettorale”, non potrebbero avere il placet dei bersaniani. Difficile che tale posizione sia ufficializzata nelle prossime ore: complice l’emergenza sismica il dibattito è stato ritardato ed è rimasto alla prudenza degli esponenti più vicini a Renzi su eventuali modifiche all’Italicum.

Settembre, tuttavia, è alle porte e così anche le sue feste di partito, che potrebbero portare non poche novità. Domani prenderà il via la Festa di Roma (con una prima giornata tutta dedicata al sisma) che il 16 settembre vedrà in campo Roberto Giachetti e l’ex premier Massimo D’Alema. E se il vicepresidente della Camera oggi sottolinea come D’Alema voglia “dichiaratamente abbattere Renzi, il governo Renzi e il Pd democraticamente a guida di Renzi”, l’ex premier prima di salire sul palco della Festa Nazionale dell’Unità di Catania torna all’attacco.

– Per il No c’è un grande spazio per i cittadini e ce n’è di meno dell’informazione, veramente controllata dopo l’occupazione brutale della Rai da parte del governo – sottolinea D’Alema che, lunedì, dovrebbe ufficializzare i suoi Comitati per il No.

Nel frattempo, se Renzi nei giorni precedenti al sisma aveva optato per un basso profilo, lasciando in prima fila il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi e le tante voci per il Sì ospitate dal sito www.bastaunsì.it, anche la campagna centrista sta per entrare nel vivo: probabile che nei primi dieci giorni di settembre siano ufficializzati i Comitati liberali organizzati – su base territoriale – da Sc e Ala e guidati da Marcello Pera. Mentre sul fronte del No, oltre al tour estivo del M5S Alessandro Di Battista, il 9 toccherà al movimento Idea di Gaetano Quagliariello scendere in campo a Matera.

– Sul referendum Renzi sta continuamente rimandando perché ha paura ma penso che i no seppelliranno lui, Maria ‘Etruria’ Boschi e tutta la sua combriccola – attacca Matteo Salvini. Ma da qui a novembre, come dimostrano anche i sondaggi più recenti, la partita referendaria è quanto mai in bilico e, nonostante la ‘spersonalizzazione’ messa in campo da Renzi, resta un passaggio delicato per il governo.

(Michele Esposito/ANSA)

Lascia un commento