Sindacati e Confindustria, si riparte dagli ammortizzatori

Bandiere dei sindacati durante una manifestazione di protesta.
Bandiere dei sindacati durante una manifestazione di protesta.
Sindacati-Confindustria, si riparte da ammortizzatori
Sindacati-Confindustria, si riparte da ammortizzatori

ROMA – Riprende il confronto tra Cgil Cisl Uil e Confindustria, che giovedì si vedranno, dopo la pausa estiva, per definire un documento comune, da presentare poi al governo: al centro gli ammortizzatori sociali, in particolare nelle aree di crisi complesse, e la gestione, in generale, delle crisi industriali.

– Un documento importante – sottolinea il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo -perché non tutto il Paese è uguale: bisogna fare in modo che si possano modulare le politiche attive e passive per dare risposte a migliaia di lavoratori in particolare difficoltà.

Si parlerà di “welfare e crisi”, come ha sintetizzato nei giorni scorsi il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia. L’abolizione dell’indennità di mobilità e della cig in deroga a partire dal primo gennaio 2017 pendono infatti come una spada di Damocle sulla testa di quasi 30mila lavoratori in queste aree di crisi, per i quali si chiederà di intervenire. La proposta potrebbe essere quella di una proroga degli ammortizzatori nelle aree di crisi complesse, appunto, ma anche per esempio nei casi di crisi aziendali in cui si è in presenza di procedure concorsuali.

Al centro anche il quadro delle risorse e delle politiche attive, oltre che di sostegno al reddito, come la ricollocazione di chi ha perso o sta per perdere il lavoro. Proprio sul tema degli ammortizzatori sociali nelle aree di crisi industriale complesse, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, a fine luglio al termine dell’ultimo incontro con i sindacati e dando appuntamento per il nuovo fissato al 6 settembre, non ha escluso un intervento da inserire nel decreto correttivo al Jobs act.

A questa riunione seguirà il 7 settembre quella sulle pensioni e poi quella ‘politica’ il 12 settembre per tirare le fila, in vista della definizione della legge di Bilancio. Tornando al confronto tra le parti sociali, tra i temi che restano da affrontare c’è quello del nuovo modello contrattuale.

– E’ opportuno che anche con Confindustria si arrivi ad una conclusione positiva – sottolinea Barbagallo.
Altro fronte caldo è quello del rinnovo dei contratti del pubblico impiego che, insieme alle pensioni e alla richiesta pressante da parte dei sindacati di introdurre flessibilità in uscita, vedrà in settembre “un mese cruciale”, dice ancora il numero uno della Uil, ribadendo che in assenza di risposte il sindacato è pronto ad andare allo sciopero.

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