Sisma: legno, acciaio e poliuretano, case pronte in 7 mesi

Legno, acciaio e poliuretano, case pronte in 7 mesi
Legno, acciaio e poliuretano, case pronte in 7 mesi
Legno, acciaio e poliuretano, case pronte in 7 mesi

ROMA. – Una struttura in acciaio, tamponamenti e coperture in pannelli isolati con poliuretano e verande esterne in legno. Sono questi i materiali scelti dal Cns (Il consorzio nazionale servizi) per la realizzazione dei Sae, le soluzioni abitative di emergenza per le popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto.

Il Cns ha stipulato un accordo quadro con la Protezione Civile per un massimo di 850 ‘casette’, a seguito della vincita dell’appalto, insieme ad altre società, per la fornitura dei Sae, le soluzioni abitative emergenziali. “Saranno le regioni a scegliere quali ditte si dovranno occupare della fornitura e stabilire la quantità dei moduli necessari” spiega Sergio Zaccarelli, il procuratore designato dal nuovo consiglio di gestione del Cns responsabile del progetto.

“La nostra proposta – spiega – prevede moduli di classe A+ da 40, 60 e 80 mq per soddisfare le diverse esigenze abitative, sono studiate per essere fruibili anche per le persone disabili, tutte complete di arredi ed elettrodomestici di classe A++. Per quanto riguarda l’impiantistica, invece, abbiamo scelto di non usare una pompa di calore ma una caldaia a condensazione con corpi radianti in ghisa per dare l’idea di un’abitazione definitiva e non provvisoria” precisa Zaccarelli.

E’ proprio questo l’obiettivo che si cerca di perseguire: realizzare delle abitazioni che riescano a dare l’idea di residenze definitive e confortevoli, attenuando quella sensazione di provvisorietà che solitamente caratterizza le soluzioni abitative di emergenza.

“L’accordo stipulato con la Protezione Civile prevede 7 mesi per la realizzazione delle casette, come annunciato dal governo. Siamo in grado di rispettare questa tempistica” assicura Zaccarelli che poi ci tiene a precisare: “Il nuovo consiglio di gestione che si è insediato un anno fa’ rappresenta un nuovo corso rispetto al passato”.

Il riferimento è all’accostamento del nome del Consorzio con alcune vicende legate all’inchiesta di Mafia Capitale per l’affidamento di lavori a ditte rimaste coinvolte nelle indagini. Il Cns infatti risulta tuttora iscritto alla White List, un atto della procura che attesta l’assenza di eventuali tentativi di infiltrazioni mafiose.

(di Giulia Pelosi/ANSA)