Alessandro Puglia ancora agli arresti

Camejo: “Alessandro Puglia è innocente”
Alessandro Puglia ancora agli arresti
Alessandro Puglia ancora agli arresti

CARACAS – Si sperava che questa volta i timori non trovassero riscontro nella realtà. Insomma, che l’udienza preliminare permettesse al giovane connazionale Alessandro Puglia di tornare in libertà e di riabbracciare la famiglia. Invece, il fermo è stato confermato dal Giudice, nonostante la Procura fosse di parere contrario.

– Il Magistrato – ha commentato con amarezza alla “Voce” Alfredo Puglia, padre del giovane italo-venezuelano – ha travalicato le sue funzioni.

Gli avvocati e la famiglia del connazionale attendono ora la relazione ufficiale dell’udienza. Un esame attento delle motivazioni con le quali il Giudice ha giustificato la sua decisione, permetterà loro di decidere quale linea di difesa adottare e di tracciare una strategia orientata a ottenere la libertà del giovane.

E’ ovvio che tra i prossimi passi vi sarà anche quello di coinvolgere le autorità consolari e diplomatiche italiane. Per legge, la cittadinanza venezuelana prevale su ogni altra quando il reato è commesso nel Paese e ciò potrebbe essere usato come pretesto dal Giudice per opporsi ad un intervento delle nostre autorità ma, in ogni caso, ci auguriamo che le buone relazioni tra l’Italia e il Venezuela permettano alla diplomazia di offrire un sostegno al giovane italo-venezuelano e a tutta la sua famiglia.

Anche Luis Almagro, Segretario Generale dell’Osa ha manifestato perplessità sul caso del connazionale ed espresso preoccupazione per quanto accade nel Paese. Nel suo account in twitter ha scritto che il giovane è agli arresti nonostante la Procura ne avesse deciso la libertà.

Alessandro Puglia, è stato arrestato dalla polizia politica per aver presumibilmente impiegato un “drone” durante la “Toma de Caracas”; e quindi aver infranto una disposizione transitoria che proibiva esplicitamente la loro utilizzazione nello spazio aereo della capitale fino al 5 settembre.

Il caso che oggi coinvolge il giovane connazionale ricorda quanto accaduto nel 2014 con le “guarimbas”. Allora l’intervento discreto ma deciso della nostra diplomazia permise a molti studenti italo-venezuelani di evitare il carcere.

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