Usa2016: Trump e Hillary i “peggiori candidati” in 40 anni

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WASHINGTON. – A due mesi dall’election day, Hillary Clinton e Donald Trump restano i due candidati più impopolari nella storia delle presidenziali americane degli ultimi decenni. Lo conferma anche l’ultimo sondaggio condotto da Huffington Post e YouGov, secondo il quale il 45% degli americani ritiene il tycoon il peggiore nominee repubblicano degli ultimi 40 anni (solo il 10% lo considera il migliore). Per Hillary la percentuale scende al 31% (con un modesto 3% che la considera invece la migliore).

E sul loro capo pendono ancora polemiche e incognite che potrebbero aumentarne il rating negativo: sul tycoon incombono i sospetti di una donazione illegale di 25 mila dollari ad un procuratore generale della Florida per non farlo indagare sulle presunte truffe della Trump university, su Hillary aleggia la minacciosa promessa da parte di Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, di pubblicare forse già dalla prossima settimana altri documenti legati all’Emailgate.

L’alto tasso di impopolarità è frutto dei limiti personali e degli scandali di entrambi: lui percepito come egocentrico, maschilista, razzista, triviale e imbroglione, lei come inaffidabile, non trasparente, fredda, incarnazione dell’establishment e di quella inossidabile macchina da soldi che è la fondazione Clinton.

Ma è colpa anche della polarizzazione politica senza precedenti di queste elezioni, dove l’animosità verso i due candidati è trainata dagli appartenenti al partito avversario, come dimostrano i numeri: il 67% dei democratici definisce Trump il peggior nominee repubblicano dal 1976, mentre il 47% degli elettori del Grand Old Party (Gop) ritiene la Clinton la peggiore nominee democratica nello stesso periodo.

Se si guarda però all’interno dei due partiti, le cose cambiano un po’. Per i repubblicani Trump resta il peggior candidato Gop degli ultimi 40 anni ma la percentuale scende al 23%, mentre quelli che lo ritengono il migliore è del 12%, collocandolo al secondo posto dopo Ronald Reagan (62%). Tra i democratici, invece, solo il 10% ritiene Hillary la candidata peggiore dal 1976 (4/o posto su 8) ma solo il 6% la ritiene la migliore, ben lontana da Obama (46%) e dal marito Bill (35%).

L’ultimo sondaggio conferma comunque tutti i precedenti, anche se con dati diversi: nella corsa alla Casa Bianca nessuno come Hillary e Trump ha mai avuto un rating così negativo, che in maggio ha sfiorato il 60%. Su una cosa concordano gli elettori dei due partiti, il pessimismo: le elezioni, a prescindere da chi vincerà, non risolveranno i problemi e non contribuiranno ad unire il Paese, come emerge da un altro sondaggio targato Washington Post-SurveyMonkey nei 50 Stati Usa.

La matematica elettorale in ogni caso sembra chiara: ben difficilmente Trump può vincere, ma Hillary può perdere. Per questo “The Donald” continua a giocare in attacco sperando in qualche passo falso della rivale, che invece cerca di distrarre l’attenzione dal suo tallone d’achille: l’Emailgate e l’attività della fondazione di famiglia.

Adesso il duello si sposta sulla sicurezza nazionale, con un forum tv al quale parteciperanno entrambi, senza però incrociarsi. Trump ha preso in contropiede la Clinton presentando una lettera di endorsement di una novantina di ex generali, un ambizioso piano di investimento da decine di miliardi di dollari per rafforzare truppe e mezzi delle forze armate e l’impegno per un piano in 30 giorni dopo la sua elezione per sconfiggere l’Isis.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)