Sisma: moduli Expo per scuole e servizi, ma non case

Sisma: moduli Expo per scuole e servizi, ma non case
Sisma: moduli Expo per scuole e servizi, ma non case
Sisma: moduli Expo per scuole e servizi, ma non case

RIETI. – Non potranno essere utilizzate come case provvisorie per le famiglie colpite dal sisma, i moduli del campo base Expo, ma in parte serviranno per scuole o servizi comuni. Comunque un apporto, che rientra in un più ampio quadro di aiuti da parte della Regione Lombardia.

Il governatore Roberto Maroni è venuto a Rieti per parlarne col capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, e il commissario per la ricostruzione, Vasco Errani. Alla riunione in Prefettura è seguito un sopralluogo nelle zone del sisma. Obiettivo: saggiare l’utilizzabilità dei moduli Expo, 16 elementi a tre piani che hanno ospitato gli operai che hanno allestito l’esposizione.

Prefabbricati, tuttora a Rho, che si possono smontare e spostare, ma singolarmente sono stati pensati per accogliere ciascuno una persona. Per le famiglie non vanno bene, ma “in parte – ha spiegato Curcio – potranno essere impiegati per scuole e servizi”. “Le cose che diciamo sono finalizzate a dare certezze”, ha sottolineato Errani. E Maroni ha assicurato che “appena la protezione civile nel giro di due, tre giorni indica dove collocarli, noi siamo pronti”.

Il piano dell’emergenza si salda con quello a più ampia gittata di “Casa Italia”, che mira a mettere in sicurezza il Paese, nell’arco di alcuni anni. Nel corso di un’intervista è tornato a parlarne il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, sottolineando che sarà anche “un progetto per lo sviluppo del Paese”.

L’altro fronte è l’inchiesta coordinata dal procuratore di Rieti, Giuseppe Saieva. C’è il nome di un primo consulente, che sarà incaricato a breve: è l’ingegnere Antonello Salvatori, docente all’Università dell’Aquila, di cui già si avvalse la procura dell’Aquila in vari procedimenti sui crolli per il sisma del 2009. Salvatori avrà a disposizione un pool di esperti. Con i pm Cristina Cambi, Raffaella Gammarota, Rocco Maruotti e uomini dei vigili del fuoco e del corpo forestale ha fatto un primo sopralluogo nelle aree poste sotto sequestro.

Resta da individuare lo spazio in cui conferire la mole di documenti dell’inchiesta: carte da sondare e digitalizzare, ma anche materiale edile che sarà recuperato e repertato. Una decisione arriverà probabilmente entro la prossima settimana. Ma il lavoro da fare è enorme e potrebbero essere necessari “strumenti eccezionali da mettere a disposizione” degli inquirenti, ha rilevato il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini, che lunedì guiderà una delegazione del Csm a Rieti. Con lui anche il presidente della Cassazione, Giovanni Canzio, che a Rieti risiede ed è stato giudice.

(dell’inviata Eva Bosco/ANSA)

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