Sisma: giudice gli nega domiciliari e salva detenuto Arquata

(ANSA) – ASCOLI PICENO, 8 SET – Tutto avrebbe pensato meno che un giorno avrebbe dovuto ringraziare il giudice per averlo tenuto in cella negandogli gli arresti domiciliari. È la storia di un detenuto del carcere di Ascoli Piceno, scampato al terremoto del 24 agosto scorso che ha completamente distrutto la sua vecchia casa ad Arquata del Tronto. Paradossalmente, l’uomo deve la sua vita proprio a quella che avrà certamente ritenuto una decisione severa da parte del giudice del Tribunale di Ascoli Piceno Marco Bartoli. Il detenuto, un 55enne di Arquata, era stato arrestato nel maggio scorso per aver dato alle fiamme il letto della compagna nell’abitazione della cittadina poi devastata dal sisma. A luglio era stato condannato a sei anni di reclusione. Pena che l’uomo aveva iniziato a scontare nel carcere di Marino del Tronto. Il difensore aveva presentato un’istanza per fargli ottenere gli arresti domiciliari, ma un paio di settimane prima del terremoto il giudice ha respinto la richiesta.