Primo giorno di scuola: Renzi e Giannini, tanti professori in più

Primo giorno di lezione presso la scuola Elementare Antonelli di Torino, 14 settembre 2015 ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
Primo giorno di lezione presso la scuola Elementare Antonelli di Torino, 14 settembre 2015 ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
Primo giorno di lezione presso la scuola Elementare Antonelli di Torino, 14 settembre 2015 ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

ROMA. – Inizio anno scolastico come tradizione: alle proteste di studenti, prof precari e sindacati risponde il Governo, Renzi e Giannini in particolare, che assicurano che tutto andrà per il meglio: “La scuola riparte, ci sono tante scuole belle e tanti professori in più”, ha detto il premier ricordando i 4 miliardi di euro investiti sugli edifici e dando un particolare augurio di “buon lavoro” a tutti gli alunni delle zone terremotate.

“L’Italia riparte – ha detto il Premier – se riparte la scuola: il pil non misurerà mai la qualità dell’educazione ma si riparte se investiamo sulla scuola. Lo stiamo facendo, alcune cose sono apprezzate, altre meno. Pace. Cerchiamo di aprirci al dialogo con tutti ma noi stiamo mettendo il nostro impegno”.

“In nome della stabilità finanziaria non si possono avere scuole non stabili. I denari per l’edilizia scolastica devono stare fuori dal patto di stabilità: vale per il passato, deve valere per il futuro. Noi rispettiamo le regole, siamo felici di farlo. Ma non è seria una regola che impedisce di investire sulla scuola: la stabilità dei nostri figli sta più a cuore di tutti i patti di stabilità del mondo. Abbiamo messo 4 mld, continueremo a farlo”.

Per Renzi una cosa è certa: è finita la stagione degli “sprechi di Roma”, ora si investe. E sul dopo sisma, Renzi ricorda che si apre anche la scuola di Amatrice: “E’ un piccolo passo… Bisogna ricostruire perbene, rapidamente e con la massima attenzione a come si spendono i soldi”.

Il ministro Stefania Giannini, da parte sua, ha ricordato che si lavora come sempre per una avvio in “regolarità”, anche se “sarà un anno di sfide importanti e grandi responsabilità. Le affronteremo con molti strumenti in più rispetto al passato, per fare della scuola il vero motore del cambiamento. Uno spazio da abitare non solo durante l’orario delle lezioni. Una scuola al centro di ogni comunità, aperta alle realtà che la circondano, alle famiglie, al territorio. Una nuova scuola, insieme”.

E per l’avvio ufficiale, Renzi ha scelto una scuola primaria del casertano, in Campania, mentre la Giannini domani andrà ad inaugurare la scuola provvisoria, realizzata ad Amatrice dal Trentino. Non mancano, però, le proteste. Gli studenti già si preparano ad una mobilitazione per il prossimo 7 ottobre, “contro l’abbandono scolastico e l’incertezza e precarietà a cui vanno incontro i giovani”. Per questo la Rete degli Studenti medi ha inscenato nella notte un’azione dimostrativa davanti al Miur.

I sindacati, invece, continuano la loro lotta per avere “chiarezza e ripristinare il principio di trasparenza amministrativa” per l’assegnazione delle sedi ai docenti, che tante proteste ha provocato quest’anno anche per l’utilizzo da parte del ministero di un “algoritmo” per gestire la mobilità: la Gilda, in particolare, ha annunciato che giovedì andrà a Viale Trastevere perché ha avuto “accesso agli atti proprio dell’algoritmo: “finalmente potremo conoscere la famigerata formula matematica che ha deciso le sorti di migliaia e migliaia di docenti generando numerosi errori in parte ammessi dallo stesso Miur che ha avviato una serie di dubbie conciliazioni”.

Di “caos” ha parlato l’Anief, sottolineando come “a 14 mesi dall’approvazione della Legge 107/2015 non abbiamo visto approvata neanche una delle undici leggi delega”. Replica il ministro: “”Il piano di mobilità straordinaria quest’anno ha interessato 207mila insegnanti”. Nel sistema che ha assegnato la destinazione non ci sono stati “bug, perché altrimenti sarebbe saltato”.

La procedura di conciliazione – ha aggiunto – ha “riguardato il 2,5% del totale, oltre 3mila persone”. E sul concorso ribadisce: “lo ha superato chi ha meritato, e tutti i vincitori saranno assunti entro il triennio”. Sul versante politico, la Lega segnala che la “buona scuola riparte senza prof”, con Matteo Salvini che chiede “concorsi su base regionale. Non si possono sradicare le persone. La Buona scuola di Renzi è una boiata pazzesca”. Da parte sua M5s, chiede al premier: “basta bugie da marinaio, ora serve serietà”.