Brasile: magistrati contro Lula, è il capo dello schema tangenti

Brasile: magistrati contro Lula
Brasile: magistrati contro Lula, è il capo dello schema tangenti
Brasile: magistrati contro Lula, è il capo dello schema tangenti

RIO DE JANEIRO. – Si fa pesantissima la situazione processuale dell’ex presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva: già rinviato a giudizio a fine luglio per “tentata ostruzione” delle indagini, è stato denunciato anche per corruzione e riciclaggio nell’ambito della Mani Pulite verde-oro, e ora potrebbe trovarsi a un passo dall’arresto.

Severe ed esplicite le accuse rivoltegli dal pubblico ministero federale, Deltan Dallagnol, capo della task-force di investigatori dell’inchiesta ‘Lava-Jato’ (Autolavaggio): Lula è il “comandante massimo” dello schema sui fondi neri Petrobras, ha detto il procuratore durante una conferenza stampa a Curitiba.

Secondo gli inquirenti, non esistono dubbi sul fatto che “Lula era il grande generale che comandò la realizzazione e la pratica dei reati, oltre a coordinarne il funzionamento ed eventualmente deciderne la paralisi”. La denuncia formale a carico di Lula riguarda presunte irregolarità nella ristrutturazione di un attico di lusso a Guaruja’, sul litorale di San Paolo, di cui l’ex capo di Stato ha sempre negato la proprietà.

Lula e la moglie, Marisa Leticia, già lo scorso 26 agosto erano stati accusati di corruzione, falso ideologico e riciclaggio in merito a questo filone di indagini. L’intestazione dell’immobile alla società costruttrice Oas secondo la polizia sarebbe infatti fittizia e servirebbe invece per occultare il patrimonio di Lula.

Tra gli altri denunciati figurano la moglie di Lula, l’ex presidente di Oas, Leo Pinheiro, già agli arresti, e il presidente dell’Istituto Lula (la fondazione intitolata all’ex presidente della Repubblica), Paulo Okamotto. Dallagnol – dopo aver precisato che non è in discussione la figura dell’ex presidente, ma il suo ruolo in “reati specifici” – ha poi definito quelli guidati da Lula dal 2003 al 2010 come i “governi della tangentocrazia”.

Nell’esporre i fatti, il pm è arrivato a rispolverare persino il fantasma del ‘Mensalao’, la Tangentopoli scoppiata nel 2005, proprio durante il primo mandato di Lula. Secondo Dallagnol, infatti, ‘Mensalao’ e ‘Lava-Jato’ sono “due facce della stessa medaglia”.

Lula è il “maestro di un’orchestra criminale” – ha dichiarato Dallagnol – concretizzatasi in schemi di corruzione perpetrati “dallo stesso governo e dallo stesso Partito dei lavoratori” (Pt, di sinistra) fondato proprio dall’ex presidente del Brasile.

E’ la prima volta che Lula viene denunciato direttamente nell’ambito dello scandalo Petrobras. Toccherà ora a Sergio Moro, il giudice simbolo della Mani Pulite brasiliana, decidere se dare continuità o meno alle denunce. Quello stesso Moro indicato da Lula come suo più accanito “persecutore”, tanto da portare due mesi fa gli avvocati dell’ex numero uno del Paese sudamericano a ricorrere al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite contro i presunti “abusi di potere” del magistrato. Il quale, però, ora potrà far scattare le manette per Lula.

(di Leonardo Cioni/ANSA)

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