Università: in Italia aumentano i Neet, più che altrove

(ANSA) – ROMA, 15 SET – I Neet parlano soprattutto italiano. Secondo il rapporto Ocse 2016 diffuso oggi, in Italia oltre un terzo dei giovani tra i 20 e i 24 anni di età non lavora e non studia. Tra il 2005 e il 2015 la loro percentuale è aumentata in misura superiore rispetto agli altri paesi Ocse: +10 punti. Ciò è in parte dovuto alla crisi economica che ha avuto come conseguenza un calo del 12% del tasso di occupazione dei 20-24enni. Tuttavia, l’Ocse fa notare che altri Paesi, come Grecia e Spagna, hanno visto una diminuzione simile (o maggiore) del tasso di occupazione senza registrare un aumento così vistoso dei Neet. In questi Paesi molti giovani disoccupati sono stati reinseriti nell’istruzione (in Grecia la percentuale di 20-24enni iscritta a un corso di studi è aumentata del 14% e in Spagna del 12%, mentre in Italia è solo +5%). Il fatto che molti giovani senza lavoro non abbiano scelto di proseguire gli studi suggerisce che l’Università non viene ritenuta un’opzione attraente per entrare nel mercato del lavoro.