Italicum, Renzi chiama le opposizioni: “Facciano delle proposte”

Referendum: Renzi punta sugli indecisi.
Referendum: Renzi punta sugli indecisi.
Referendum: Renzi punta sugli indecisi.

ROMA. – Matteo Renzi “chiama” i partiti di opposizione a prender parte al confronto sulle eventuali modifiche all’Italicum, ma ciò mette in agitazione la minoranza Dem e alcuni alleati di maggioranza, dato che tale appello potrebbe far rinviare a dopo il referendum costituzionale l’apertura del dossier. Il voto mercoledì prossimo di una mozione di Sinistra Italiana che chiede di modificare l’Italicum obbligherà tutti i partiti ha compiere le prime mosse.

Il premier Renzi ha ribadito la disponibilità a rivedere la legge elettorale entrata in vigore appena l’1 luglio scorso: “Chiederemo ai partiti, ai partiti delle opposizioni, quali sono le loro idee altrimenti è una discussione surreale”.

“Per me l’Italicum è un’ottima legge elettorale – ha insistito – ma se qualcuno ha proposte, che le tiri fuori. E se ci viene chiesto: siete disponibili a cambiare la legge elettorale come segnale di ascolto e apertura? Io rispondo assolutamente sì”.

Un modo per spostare l’onere dell’iniziativa sugli altri partiti. Le opposizioni, tuttavia, già nei giorni scorsi hanno espresso il loro “niet”: M5s è indisponibile al confronto, dopo che i ballottaggi delle comunali di giugno hanno mostrato che l’Italicum può avvantaggiarlo; Forza Italia ha invece detto che solo dopo il referendum si siederà ad un tavolo.

Solo SI vuole discutere subito, tanto da aver presentato una mozione alla Camera in tal senso. Ma il “no” di M5s e di Fi implicherebbe un rinvio del dossier a dopo il referendum, cosa che crea agitazione nella maggioranza. Pierluigi Bersani ha condizionato il suo sì al referendum alla modifica della legge elettorale, quindi un rinvio a dopo il voto significherebbe una rottura sulla riforma: cosa non gradita ad una parte della minoranza Dem, quella che fa capo a Gianni Cuperlo. Questi ha invitato a “cercare adesso una condivisione che deve ridurre le distanze nel centrosinistra”.

Anche gli alleati del Pd sono contrari al rinvio del confronto. “Se vince il ‘no’ – spiega Pino Pisicchio, presidente del Gruppo Misto – ci sarà una tale instabilità che diverrà impossibile fare una nuova legge; se vince il ‘sì’ Renzi avrà interesse ad andare al voto subito”. Pisicchio presenterà dunque anche lui una mozione da discutere mercoledì, in cui si propone di avviare il confronto subito.

Le motivazioni saranno diverse da quelle indicate da Si, la cui mozione dice che l’Italicum è incostituzionale. Proprio per questo la maggioranza non potrà votare il documento di SI, compresi quei partiti favorevoli al cambio dell’Italicum. Il capogruppo del Pd, Ettore Rosato, ma anche il Governo, preferirebbero bocciare la mozione di Sel e basta; d’altra parte c’è il rischio che almeno una parte della minoranza Dem la voti, certificando la divisione.

Una mozione unitaria di maggioranza che dica che verrà avviato il confronto per “migliorare” il sistema elettorale, toglierebbe ai bersaniani l’alibi di votare “no” al referendum. In più anche Ap spinge per un documento che “parlamentarizzi” il dibattito finora svoltosi sui giornali. Martedì, la vigilia del voto, si terranno le Assemblee dei gruppi del Pd e di Ap, e da lì usciranno elementi chiarificatori.

(di Giovanni Innamorati/ANSA)