Dal Governo l’impegno per i pensionati italiani in Venezuela

Il sottosegretario al Ministero del Lavoro Massimo Cassano risponde positivamente all’interrogazione in Commissione Lavoro del presidente del Comitato degli Italiani nel Mondo on. Fabio Porta
Il sottosegretario al Ministero del Lavoro Massimo Cassano risponde positivamente all’interrogazione in Commissione Lavoro del presidente del Comitato degli Italiani nel Mondo on. Fabio Porta
Il sottosegretario al Ministero del Lavoro Massimo Cassano risponde positivamente all’interrogazione in Commissione Lavoro del presidente del Comitato degli Italiani nel Mondo on. Fabio Porta

ROMA – Il Governo ha nuovamente assicurato il proprio impegno a pervenire in tempi rapidi ad una positiva soluzione del dramma dei pensionati italiani residenti in Venezuela. Infatti nella risposta in Commissione Lavoro alla mia interrogazione, firmata da numerosi parlamentari del Pd tra i quali l’on. Marialuisa Gnecchi, nella quale denunciavo l’azzeramento delle prestazioni assistenziali dell’Inps erogate a migliaia di pensionati italiani a causa del tasso di cambio utilizzato per la determinazione del reddito degli stessi, il Sottosegretario Massimo Cassano ha ribadito la consapevolezza del Governo che in effetti i benefici revocati consentirebbero ai nostri pensionati in Venezuela di affrontare più dignitosamente la grave situazione economia locale, che la situazione di difficoltà in cui versano i pensionati è già da alcuni mesi all’attenzione del Governo ed in particolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e che, infine, il Governo avverte la necessità di riconsiderare il tasso di cambio utilizzato per la individuazione del valore in euro delle pensioni e degli altri redditi dichiarati all’Inps.

L’on. Cassano ha spiegato che il brusco rallentamento subito dall’interlocuzione tra Ministero del Lavoro, MEF, Ministero degli Esteri, Inps e Banca d’Italia è da attribuire alla riforma dei sistemi di cambi in Venezuela, che, come è noto, ha introdotto nuovi tassi di cambio in sostituzione dei precedenti.

Per questi motivi, si evince dalla risposta alla mia interrogazione, il Governo – che ribadisce la propria vicinanza alla nostra collettività per la situazione di oggettiva difficoltà socio-economica che stanno vivendo il nostri connazionali residenti in Venezuela – assicura il proprio impegno a pervenire in tempi rapidi ad una positiva soluzione della problematica rappresentata.

Voglio inoltre sottolineare che al termine della discussione dell’interrogazione mi sono subito attivato, incontrando il vice ministro del MEF, Enrico Morando, al quale poco tempo fa avevo consegnato la petizione di 3.000 pensionati italo-venezuelani raccolta dai Patronati in Venezuela, rappresentandogli l’urgenza della situazione e sollecitandolo a lavorare per un rapido intervento a favore dei nostri connazionali.

Anche alla luce della risposta del Ministero del Lavoro gli ho anche prospettato di valutare la realizzazione di eventuali interventi alternativi all’utilizzo di un cambio parallelo più favorevole, come ad esempio interventi umanitari diretti tramite le nostre strutture diplomatiche coadiuvate da associazioni e patronati, ed un’eventuale sospensione transitoria per il Venezuela della normativa che subordina l’erogazione delle prestazioni assistenziali ai limiti di reddito.

Insomma, mentre qualcuno si limita a proclami o a roboanti comunicati stampa, io ed il gruppo del partito democratico non abbiamo lasciato nulla di intentato; siamo quindi fiduciosi che il Governo, che non mancherò di sensibilizzare e sollecitare ulteriormente nel prosieguo della mia attività anche ai suoi massimi livelli, faccia seguito con azioni concrete agli impegni e alle promesse espressi in più occasioni per aiutare i nostri connazionali in Venezuela.

Fabio Porta
(Presidente del Comitato italiani nel mondo e promozione del sistema Paese della Camera dei deputati)