Assisi: a fine preghiera una candela anche per il Venezuela

Assisi: a fine preghiera una candela anche per il Venezuela
Assisi: a fine preghiera una candela anche per il Venezuela
Assisi: a fine preghiera una candela anche per il Venezuela

CARACAS. – E’ un monito per tutti, nessuno escluso, quello lanciato da Papa Francesco ad Assisi nella Giornata della Pace che ha chiuso la tre-giorni organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio, dalle Famiglie Francescane e dalla diocesi di Assisi: “La sete di pace si è fatta invocazione a Dio perché cessino guerre, terrorismo e violenze. Noi non abbiamo armi, crediamo però nella forza mite e umile della preghiera”.

“Cerchiamo in Dio, sorgente della comunione, l’acqua limpida della pace, di cui l’umanità è assetata: essa non può scaturire dai deserti dell’orgoglio e degli interessi di parte, dalle terre aride del guadagno a ogni costo e del commercio delle armi”, ha sottolineato Francesco.

E così, al termine della preghiera ecumenica nella Basilica di San Francesco si è levata la preghiera per le diverse situazioni di crisi nel mondo, dall’Iraq al narcotraffico in Messico, dal Mozambico alla Nigeria, dal terrorismo in Pakistan alla guerra in Siria, dall’Ucraina fino alla nostra Venezuela. Per ogni Paese o situazione di tensione è stato invocato Dio e accesa una candela.

“Continueremo con la mitezza di Francesco d’Assisi a disarmare il cuore degli uomini”. Ha detto padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento, commentando l’uccisione di due sacerdoti in Messico, mentre ad Assisi si pregava con Papa Francesco per la pace e contro tutte le forme di violenza diffusa.

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