L’italo-venezuelano Potolicchio nella Wall of fame della Ferrari

L'italo-venezuelano Potolicchio nella Wall of fame della Ferrari
L'italo-venezuelano Potolicchio nella Wall of fame della Ferrari
L’italo-venezuelano Potolicchio nella Wall of fame della Ferrari

CARACAS – Se le parole motori, corse, fascino e storia fanno parte del tuo dna almeno una volta nella vita hai desiderato visitare Maranello, meta di pellegrinaggio di tutti gli appassionati delle quattroruote.

Dal 1943 è la sede dello stabilimento Ferrari, la prestigiosa casa automobilistica fondata dal modenese Enzo Ferrari. Nel 2009, con decreto del 16 dicembre, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito al comune di Maranello il titolo di città.

Oltre ad essere sede della casa motoristica ospita il museo del Cavallino Rampante, in questa mecca dei tifosi, c’é un italo-venezuelano: Enzo Potolicchio.

Il campione di origine siciliana ha partecipato in diverse edizioni del Challenge Ferrari North America vincendolo e guadagnandosi il diritto di partecipare alla finale mondiale, dove é riuscito a salire sul gradino piú alto del podio.

In una opportunitá quando correva il torneo della scuderia di Maranello, lo abbiamo intervistato per sapere come nacque quel matrimonio. “Guidare una Ferrari è il sogno di qualsiasi pilota. Il mio sogno si è realizzato, divenne realtà nel 2009. Alcuni membri della scuderia di Maranello si misero in contatto con me e mi proposero di partecipare a dei test negli Usa. In un primo momento dovevo solo provare le gomme e contribuire alla messa a punto della vettura. Poi, vista la mia performance, mi proposero di partecipare all’ultima gara del campionato.”

Enzo approfittò al massimo quella opportunità sulla pista del New Jersey: nelle due manches cui partecipò, conquistò la terza e la prima posizione. Da segnalare che la scuderia con cui correva il pilota italo-venezolano, da due anni non otteneva un podio.

Ritornando al presente, durante una sua visita alla cittá in provincia di Modena, ha approfittato per fare due passi nel cuore pulsante della Ferrari.

“A dir la veritá sono andato in fabbrica per altri motivi ed avevo la mia famiglia in giro per la cittá. Dopo la riunione ho portato la mia famiglia nel museo per poi prendere un caffé.”

Durante questo giro si poteva ammirare dall’ufficio originale di Enzo Ferrari fino alle diverse monoposto con cui Schumacher, Raikkonen, Alonso ed Alesi hanno incantato i tifosi. Ma c’é stata una cosa che attirato l’attenzione di Enzo Potolicchio: la Wall of fame.

“Ho visto questo muro ed ho riconosciuto i nomi di diversi compagni con cui ho vinto il mondiale della Fia, WEC, GT2 Am ed ho pensato se ci sono loro, sicuramente ci sono anch’io. E così ho iniziato insieme alla mia famiglia a fare la ricerca e dopo un bel po’ abbiamo trovato anche il mio nome. E’ stata una soddisfazione grandissima e un premio ai quattro anni che ho gareggiato con le loro macchine. Ringrazio la scuderia per questo riconoscimento. Nella Ferrari ho incontrato una seconda famiglia, così mi sono sentito con loro, prima come pilota e poi come cliente.”

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