Roma 2024: Si-No, Sel Roma si spacca sui Giochi

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Newly elected mayor of Rome, Five Star Movement's candidate Virginia Raggi, gives a press conference after winning the mayoral election on June 19, 2016 at her campaign headquarters in Rome.  AFP PHOTO / TIZIANA FABI / AFP / TIZIANA FABI
Newly elected mayor of Rome, Five Star Movement’s candidate Virginia Raggi, gives a press conference after winning the mayoral election on June 19, 2016 at her campaign headquarters in Rome. AFP PHOTO / TIZIANA FABI / AFP / TIZIANA FABI

ROMA. – No ai giochi nell’aula del Campidoglio, ma Si a Roma 2024 al Consiglio regionale. Sel si spacca sulle Olimpiadi e nella segreteria romana c’è più di un malumore. Se il segretario Paolo Cento reputa la posizione di Fassina, alla quale plaude, “coerente con gli impegni presi in campagna elettorale”, 4 componenti la segreteria romana bollano il no “come atto di codardia e intimano a Fassina di “non seguire l’agenda di M5S”.

E ieri alla Regione tra i firmatari dell’ordine del giorno che “impegna il presidente della giunta a farsi parte attiva nei confronti del sindaco di Roma Capitale nel perorare la conferma della candidatura della città di Roma a ospitare i Giochi Olimpici e paralimpici del 2024” c’era anche la firma di Gino De Paolis di Si-Sel. La presa di posizione contro Fassina arriva da Donato Mattei, Marina D’Ortenzio, Massimiliano Ortu e Titty Santoriello della segreteria di Sel Roma.

“Il No alle Olimpiadi è una scelta sbagliata e Roma avrebbe potuto ingaggiare la sfida delle Olimpiadi del 2024, ma il M5S ha preferito fare un passo indietro, sottraendosi anche ad un referendum tra i cittadini. Un atto di codardia evidentemente”, dicono.

“Fassina non li segua, è stato eletto anche grazie ai nostri voti e speriamo che lo tenga presente. In questa città serve un’opposizione decisa e la Sinistra deve tornare a svolgere questo ruolo, senza ambiguità”, incalzano Diversa la posizione del segretario di Sel Roma Paolo Cento: “la scelta di ritirare la candidatura di Roma per le Olimpiadi 2024 è condivisibile e di buon senso soprattutto in relazione alla situazione debitoria del Campidoglio e alla necessità di guardare al futuro di Roma senza i condizionamenti di una candidatura nata male e con lo sguardo rivolto al passato”, dice. E difende la mozione presentata in consiglio comunale da Fassina per il ritiro della candidatura di Roma “coerente con gli impegni presi in campagna elettorale”.

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