Delitto Macchi, Stefano Binda resta in carcere

(ANSA) – VARESE, 3 OTT – Il gip di Varese Anna Giorgetti ha respinto una nuova richiesta di scarcerazione presentata, attraverso i suoi difensori, da Stefano Binda, l’uomo arrestato lo scorso gennaio con l’accusa di aver violentato e ucciso trent’anni fa, nel gennaio 1987, la studentessa di Varese Lidia Macchi, sua ex compagna di liceo. Gli avvocati Sergio Martelli e Roberto Pasella si erano appellati all’insussistenza delle esigenze cautelari, sottolineando che non esiste pericolo di fuga, reiterazione del reato e inquinamento delle prove da parte dell’indagato. Una richiesta di scarcerazione era già stata respinta lo scorso aprile dalla Cassazione. Nei giorni successivi la difesa aveva presentato anche un ricorso al Tribunale del Riesame di Milano contro l’ordinanza con cui lo scorso 18 aprile il gip di Varese aveva prorogato, solo per il rischio di inquinamento probatorio, la misura cautelare che aveva portato in cella Stefano Binda. Ricorso che, però, era stato dichiarato “inammissibile per carenza di interesse”.