Cina investirebbe 5 miliardi di dollari nell’ambito petrolifero

Il ministro Del Pino informato che sarebbe stato deciso, col governo cinese, la costituzione di una Commissione binazionale Cina-Venezuela, che si incaricherebbe di analizzare la fattibilità dei progetti petroliferi.
Il ministro Del Pino ha informato che sarebbe stato deciso, col governo cinese, la costituzione di una Commissione binazionale Cina-Venezuela, che si incaricherebbe di analizzare la fattibilità dei progetti petroliferi.
Il ministro Del Pino ha informato che sarebbe stato deciso, col governo cinese, la costituzione di una Commissione binazionale Cina-Venezuela, che si incaricherebbe di analizzare la fattibilità dei progetti petroliferi.

CARACAS – Sembrerebbe quasi fatta. Infatti, stando al presidente di Petróleo de Venezuela, Eulogio Del Pino, la Cina avrebbe approvato un “prestito di 5 miliardi di dollari” de investire in un portafoglio di progetti ben precisi nell’ambito petrolifero; progetti ai quali probabilmente parteciperanno attivamente compagnie cinesi specializzate nell’ambito energetico.

Il ministro, poi, ha informato che sarebbe stato deciso, col governo cinese, la costituzione di una Commissione binazionale Cina-Venezuela, incaricata apparentemente di analizzare la fattibilità dei progetti petroliferi.

Nella recente visita in Cina, il vice-presidente di Esplorazione e Produzione dell’Holding petrolifera venezuelana avrebbe analizzato meccanismi meno rigidi per permettere al consorzio Sinovensa, con partecipazione cinese e venezuelana, di incrementare da 120 mila a 360 mila barili al giorno l’estrazione di greggio. Per lo sviluppo di questo progetto, la Banca di Sviluppo Cinese investirebbe 4 miliardi di dollari.

Così facendo, Cina continuerebbe ad ampliare la propria presenza in Venezuela. Infatti, i prestiti cinesi, a differenza di tanti assegnati al Venezuela in precedenza, sarebbero ancorati a progetti ben precisi e ai quali la presenza delle compagnie asiatiche assicurerebbe trasparenza ed eviterebbe che il denaro possa essere distratto verso altri progetti o, addirittura, smarrirsi nei meandri della burocrazia.

Si tratta, quindi, non più di semplici prestiti ma di denaro che la Cina investirebbe nei progetti in cui partecipano le proprie aziende.

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