Istat, economia debole anche nei prossimi mesi

Istat, economia debole anche nei prossimi mesi
Istat, economia debole anche nei prossimi mesi
Istat, economia debole anche nei prossimi mesi

ROMA. – L’Italia sta attraversando una fase di “persistente debolezza” economica, tanto che il cosiddetto indice anticipatore segna “l’ottava variazione negativa” di fila, disegnando una curva che guarda al basso sin dall’inizio dell’anno. Così l’Istat tira la fila del mese di settembre, giungendo a conclusioni molto simili a quelle delle ‘puntate’ precedenti, dove si parlava sempre di rallentamento e di interruzione della crescita.

In realtà, note positive non mancano, dalla produzione industriale alla ripresa dell’inflazione, ma la fiducia tra le famiglie scarseggia, seppure Confcommercio registra i primi segnali di ripresa sul fronte dei consumi. Non aiuta il quadro internazionale, visto che continua “la decelerazione degli scambi mondiali” e “il rallentamento dell’attività economica nell’area euro”.

L’Istat non fornisce numeri né possibile forchette di oscillazione del Pil nel terzo trimestre. D’altra parte si sono appena chiusi i conti del secondo trimestre, rivisti giusto lunedì scorso. Correzioni che lasciavano il dato congiunturale a ‘zero’, aggiustando al ribasso il tendenziale, allo 0,7%, e così portando la crescita acquisita per il 2016 allo 0,6%. Il terzo trimestre segnerà quindi uno snodo fondamentale ma per la stima ufficiale dell’Istat occorrerà aspettare il 15 novembre.

Intanto per l’Istituto di statistica la situazione a settembre vede il clima di fiducia dei consumatori registrare “la seconda flessione consecutiva”, meglio le aspettative delle imprese, anche se, spiega l’Istat, non riescono a salire oltre i livelli di giugno scorso.

Qualcosa però si muove, almeno secondo l’indicatore dei Consumi Confcommercio (Icc) che ha registrato ad agosto una crescita dello 0,4% sia nei confronti del mese precedente sia su base annua. Un primo segno più dopo cinque mesi di stagnazione. A riportare su i livelli di spesa sono stati, almeno guardando al dato mese su mese, gli esborsi per il capitolo trasporti, che ha beneficiato, spiega Confcommercio, della ripresa delle vendite di auto e moto.

Variazioni positive anche per l’abbigliamento e le calzature (+0,3%). Fin qui quel che è stato, per i prossimi mesi invece secondo il Codacons i cordoni della borsa torneranno a chiudersi: “il nostro timore è che nei mesi invernali possa proseguire lo stallo dei consumi, con ripercussioni anche sugli acquisti di Natale”.

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