Rapporto Migrantes: fuga degli italiani all’estero, tanti i giovani

Rapporto Migrantesç la fuga degli italiani all'estero
Rapporto Migrantesç la fuga degli italiani all'estero
Rapporto Migrantesç la fuga degli italiani all’estero

ROMA. – Italia, addio. Sono sempre più numerosi – e giovani – i connazionali che staccano un biglietto di sola andata per raggiungere una meta estera. Riempiono le valige di titoli e percorsi di studio, in testa l’idea chiara di un progetto di futuro. Nel 2015 ad espatriare sono stati 107.529 italiani, il 6,2% in più rispetto al 2014. Più di uno su tre, il 36,7%, ha tra i 18 e i 34 anni. Si sono uniti alla “grande metropoli” di italiani nel mondo, che oggi conta oltre 4,8 milioni di abitanti (+ 3,7% rispetto al 2014).

L’analisi è della Fondazione Migrantes della Cei, che ha presentato a Roma il Rapporto “Italiani nel mondo 2016”. Un quadro che conferma la vocazione italiana all’emigrazione, registrando un aumento delle partenze. Si tratta di flussi, osserva il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che “talvolta rappresentano un segno di impoverimento piuttosto che una libera scelta ispirata alla circolazione dei saperi e delle esperienze”. E per quanto riguarda la mobilità dei giovani, aggiunge, “dobbiamo fare in modo che ci sia equilibrio e circolarità. I nostri giovani devono poter andare liberamente all’estero, così come devono poter tornare a lavorare in Italia, se lo desiderano, e riportare nella nostra società le conoscenze e le professionalità maturate”.

Anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sottolinea la necessità di creare un clima per farli tornare: “la notizia mi ha fatto male ed è per questo che dobbiamo rendere il Paese più semplice. I ragazzi che vogliono andarsene hanno tutto il diritto di farlo, noi dobbiamo creare un clima che permetta loro di tornare”.

Polemico il leader della Lega, Matteo Salvini: “Italiani che emigrano? E’ la prova di una pulizia etnica in corso. Scappano dal paese in centomila e sbarcano 150 mila clandestini. E’ un’invasione da fermare, con ogni mezzo”. Critiche anche da Forza Italia: la fuga dei cervelli è un “fallimento del governo”. Mentre per Giorgia Meloni (Fdi) si tratta di “prove generali di sostituzione etnica”.

Posizioni respinte dal sottosegretario agli Esteri, Benedetto della Vedova: “Il fenomeno dell’immigrazione straniera e quello dell’emigrazione di italiani all’estero non sono legati da nessun rapporto di causa ed effetto e chi come Salvini assurdamente parla di ‘pulizia etnica’ semina la cultura dell’odio”.

VIA TANTI GIOVANI: Dei 107.529 iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero nel 2015, 39.410 rientrano nella fascia dei Millennials, hanno tra i 18 e i 34 anni. Sono la fascia più rappresentata. Seguono i 35-49enni (25,8%), mentre i minori sono il 20,7% (di cui 13.807 mila hanno meno di 10 anni): a dimostrazione che “si spostano anche intere famiglie”, ha detto il presidente di Migrantes, mons. Guerino Di Tora. Il 6,2% invece ha più di 65 anni. “L’Italia deve garantire opportunità ai giovani”, ha aggiunto il direttore Migrantes, mons.Perego.

GB ATTIRA ANCORA NONOSTANTE BREXIT: il Regno Unito è il primo paese scelto come meta di studi all’estero. Nel rapporto si parla anche di Brexit che nell’immediato, anno accademico 2016-17, non avrà “cambiamenti”. Tra le mete degli oltre 39 mila migranti tra i 18 e i 34 anni dopo il Regno Unito è stato finora al primo posto, seguito da Germania, Svizzera e Francia.

ANCHE PENSIONATI ALL’ESTERO: Si stanno muovendo dall’Italia, ha spiegato Delfina Licata, curatrice del rapporto, “a causa della trasformazione della società”, “per risolvere le problematiche fiscali in un posto diverso”. Partono anche i “nuovi italiani”, ha aggiunto, “come i bengalesi a Londra: dopo essere emigrati in Italia e aver ottenuto la nostra cittadinanza compiono lo stesso percorso di chi è nato in Italia”.

SI PARTE DAL NORD: La Lombardia, con 20.088 partenze, è la prima regione in valore assoluto per partenze, il Veneto (10.374) la seconda. Seguono la Sicilia (9.823), Lazio (8.436), Piemonte (8.199) ed Emilia Romagna (7.644). In generale, sono espatriati soprattutto i maschi (56,1%) e i single (60,2%).

GERMANIA E’ META PREFERITA: Con 16.568 espatri. Seguono, con una minima differenza, il Regno Unito (16.503) e poi, più distaccate, la Svizzera (11.441) e la Francia (10.728).

4,8 MLN ITALIANI NEL MONDO: Gli iscritti all’Aire al primo gennaio 2016 sono 4.811.163, 174.516 in più rispetto all’anno precedente. Dal 2006 al 2016 la mobilità italiana è aumentata del 54,9%: dieci anni fa i connazionali residenti in terra straniera erano poco più di 3 milioni. Oggi oltre la metà (53,8%) vive in Europa (oltre 2,5 milioni), il 40,6% in America. Il 50,8% è originario del Sud Italia. Le donne sono il 48,1%.

(di Alice Fumis/ANSA)