Le scelte di Ventura sotto accusa: “Date tempo alla mia Italia”

Ciro Immobile (R) of Italy celebrates with his coach Giampiero Ventura (L) after the FIFA World Cup 2018 qualifying soccer match between Macedonia and Italy at the Filip II Arena in Skopje, The Former Yugoslav Republic of Macedonia, 09 October 2016. Italy won 3-2. ANSA/GEORGI LICOVSKI
Ciro Immobile (R) of Italy celebrates with his coach Giampiero Ventura (L) after the FIFA World Cup 2018 qualifying soccer match between Macedonia and Italy at the Filip II Arena in Skopje, The Former Yugoslav Republic of Macedonia, 09 October 2016. Italy won 3-2.  ANSA/GEORGI LICOVSKI
Ciro Immobile (R) of Italy celebrates with his coach Giampiero Ventura (L) after the FIFA World Cup 2018 qualifying soccer match between Macedonia and Italy at the Filip II Arena in Skopje, The Former Yugoslav Republic of Macedonia, 09 October 2016. Italy won 3-2. ANSA/GEORGI LICOVSKI

ROMA. – Tempo. Giampiero Ventura lo ripete come un mantra, la sua Nazionale, la sua giovane Italia ”ha bisogno di tempo” perché per preparare partite importanti ”tre giorni non bastano”. La partita con la Macedonia ha mostrato limiti e dubbi delle scelte del commissario tecnico azzurro, costretto ancora una volta a cambiare in corsa per ‘raddrizzare’ la partita.

Poco più di due mesi sulla panchina azzurra, l’amichevole (con sconfitta) contro la Francia poi subito le qualificazioni per i mondiali 2018 con le sfide con Israele, Spagna e la Macedonia, quattro partite legate tra loro da una sequela di errori, a volte anche marchiani (come quelli di Chiellini con Francia e Israele, quello di Buffon con la Spagna o quelli di Verratti e Bernardeschi che hanno rilanciato la Macedonia) un black out e poi la ”riscossa” dopo aver preso qualche sberla.

Ventura chiede tempo ed esalta il carattere della sua squadra. I punti gli danno ragione, ma le prestazioni, quelle no. E ora, dopo le critiche di Sacchi alle quali il ct aveva già risposto, sono finite sotto accusa anche le sue scelte iniziali. Il ct è ripartito dal 3-5-2 di contiana memoria ma in realtà la sua idea di gioco si rispecchia nel 4-2-4 visto a Skopie, seppur confusamente, negli ultimi 25 minuti (”ci abbiamo sempre pensato a non puoi arrivarci in due giorni – spiegava ieri sera il ct – Stiamo lavorando con totale disponibilità dei giocatori però ci vuole tempo”).

”Il vero problema, se noi andiamo a vedere le partite dell’Italia dell’Europeo – sottolineava il ct azzurro – quella era l’Italia che aveva lavorato insieme per 40 giorni. Anche questa squadra ha i presupposti per fare bene, occorre solo un po’ di tempo”.

Mentre la giovane Italia di Ventura prova a prendere forma (nell’idea del ct c’è quello di avere uno zoccolo duro di giovani entro due anni ed in quest’ottica rientrano anche gli stage per Under 23 che il tecnico avrà a disposizione già dal prossimo novembre, con il placet dei club di serie A) però i dubbi si fanno critiche. La prima ora di gioco con la Spagna, il quarto d’ora con la Macedonia, le amnesie dei giocatori più esperti, i ”peccati” di gioventù delle speranze azzurre, questa Italia non convince anche se vince ed è in testa al girone con la Spagna.

”Abbiamo sette punti e questo è l’aspetto più importante – sottolineava capitan Buffon – ma non so se tutti e sette punti sono meritatissimi. Bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno ma fare anche un approfondimento più generale per capire dove si può migliorare perché è innegabile che i margini sono molto grandi”.

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