Not okay, 27 milioni di donne denunciano abusi su Twitter

Not okay, 27 milioni di donne denunciano abusi su Twitter
Not okay, 27 milioni di donne denunciano abusi su Twitter
Not okay, 27 milioni di donne denunciano abusi su Twitter

WASHINGTON. – Sta raccogliendo un’ondata inaspettata di reazioni la proposta lanciata alle donne dalla scrittrice e blogger Kelly Oxford di condividere su Twitter le loro esperienze di abusi e molestie sessuali: oltre 27 milioni di cinguettii, un vero e proprio movimento sui social media, dove l’hashtag #notokay è diventato il più usato, facendo impazzire la rete.

“Women: tweet me your first assaults”, ha scritto d’impulso Oxford venerdì scorso, dopo la diffusione del video con le violente parole sessiste e offensive di Donald Trump sulle donne. “Non sono solo statistiche. Comincerò io: un vecchio sul bus mi mise le mani tra le cosce e sorrise. Avevo 12 anni”, ha twittato.

Lei si aspettava solo qualche centinaia di reazioni. Invece l’indomani continuava a ricevere almeno 50 risposte al minuto. Con testimonianze spesso dirette e in prima persona di abusi subiti, da medici, maestri di piano, capi ufficio, colleghi, maniaci o semplicemente sconosciuti. Un vero e proprio diluvio di denunce, una confessione collettiva e dolorosa che ha riportato alla luce ricordi spesso rimasti sepolti a lungo.

Ora ne parlano molti media Usa, interpretandolo come un movimento di protesta contro un mondo che il video di Trump sembra riflettere in modo più ampio di quanto ci si potesse aspettare. “Tutte noi viviamo già nel mondo di Trump, dove questi comportamenti sono cose normali”, osserva Julie Oppenheimer su Fb.

Per molte donne tra l’altro l’apparizione del tycoon con tre ‘accusatrici’ di Bill Clinton prima dell’ultimo dibattito presidenziale non fa che aggravare quello che ha detto nel video, perché non ha dato voce alle vittime di abusi sessuali ma le ha usate come oggetti di scena.

Del resto l’attualità conferma quanto siano diffusi gli abusi contro le donne: il caso ancora pendente dell’attore Bill Cosby, i milioni di dollari pagati dalla Fox per le molestie contestate dalla conduttrice Gretchen Carlson all’ex amministratore delegato Roger Ailes, lo stupro di uno studente della Stanford University ai danni di una ragazza con cui si era ubriacato.

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