Migrante ucciso: Mancini a casa con braccialetto elettronico

(ANSA) – FERMO, 12 OTT – Amedeo Mancini, l’ultrà arrestato per la morte di Emmanuel Chidi Nnamdi, il richiedente asilo nigeriano ucciso lo scorso luglio durante una colluttazione, è tornato a casa, un casolare nelle campagne di Fermo: è agli arresti domiciliari, munito di braccialetto elettronico. Nella tarda mattinata ha lasciato il carcere di Marino del Tronto, dove ha trascorso tre mesi: ad attenderlo la sorella e una cugina, che lo hanno accompagnato a casa, dove c’erano il fratello e gli altri parenti. Pur ai domiciliari, Mancini ha libertà di incontro: potrà parlare con chi vorrà e aprire la porta di casa ai visitatori. Mancini è apparso “sereno, contento di essere a casa”, anche se “provato dal carcere” secondo uno dei suoi legali, l’avv. Francesco De Minicis, che lo difende insieme all’avv. Savino Piattoni, e che sollecita “una riflessione” sul braccialetto elettronico e “sui parlamentari che si sono impegnati, non solo nel caso di Amedeo, ma per tutti coloro che si trovano nella stessa situazione”.