Protesta in piazza a Montecitorio per assenza reato tortura

(ANSA) – ROMA, 13 OTT – “Claudio, carcere Asti”, “Katarina, scuola Diaz”, “Fabian, caserma di Bolzaneto”: un elenco di nomi e luoghi per denunciare il ritardo italiano sull’introduzione del reato di tortura. A ricordarli, con cartelli e striscioni, è stata oggi l’associazione Antigone, scesa in piazza Montecitorio per chiedere a Governo e Parlamento di mantenere l’impegno preso e far “uscire dalla palude” il ddl che introduce il reato di tortura. La mancata approvazione di questa legge, ha osservato il presidente di Antigone, Patrizio Gonnella, “è una scandalosa, tragica e vergognosa lacuna” per l’ordinamento giuridico italiano. Introdurre il reato di tortura “non è una criminalizzazione delle forze di polizia ma una tutela per chi svolge il suo lavoro nella legalità. Solo con il reato di tortura possiamo identificare le male marce”. “Vogliamo ricordare al ministro della Giustizia Orlando, al premier Renzi e al senatore del Pd Zanda, che avevano promesso una legge e sono corresponsabili di questa lacuna quasi criminale”.