Palazzo: “Tante iniziative per festeggiare i 20 anni della ‘Dante’ in Venezuela”

Mariano Palazzo intervistato dal direttore della Voce d'Italia, Mauro Bafile
Mariano Palazzo intervistato dal direttore della Voce d’Italia, Mauro Bafile

di Mauro Bafile

CARACAS – La “Società Dante Alighieri” in Venezuela commemora un nuovo anniversario. Ma non è una ricorrenza qualunque, sono 20 anni di attività ininterrotta. Una meta, quella raggiunta, non indifferente che, comunque, non vuole essere un traguardo ma un punto di partenza per nuove e ambiziose iniziative. Ma com’è nata la “Dante”, com’è ormai conosciuta nel Paese? Quali sono i suoi progetti? Ce ne parla il suo presidente, Mariano Palazzo.

– E’ stata fondata in Venezuela su iniziativa di Margherita Cavani, che ne è stata presidente, nel 1996, vent’anni fa –spiega Palazzo senza celare orgoglio ed emozione -. Margherita Cavani è sorella di Bin Cavani che, per tanti anni, è stato l’anima di Federdante in Argentina.

Racconta che quando sua madre Margherita, bolognese, classe ‘40, si recava dalla sorella in Argentina, questa “gli chiedeva sempre come mai non c’era una ‘Dante’ in Venezuela”. E così Margherita cominciò seriamente a pensare nella possibilità di fondarne una in questo Paese.

Bin Cavani, scrittrice, autrice dei romanzi “La Bolognese” (Edizione L’Autore – Firenze), “La Bufera” (Edizione Lepisma – Roma) e del volume di poesie “E’ quasi niente” (Lalli Editore – Firenze), sempre molto attiva in Argentina, essendo stata anche membro del Comites di Buenos Aires, seppe infondere entusiasmo alla sorella e la sicurezza necessaria per capire che valeva la pena fare il gran salto.

Come dimostrano i risultati, aveva ragione. La “Società Dante Alighieri” in Venezuela è oggi una bella realtà con in attivo un bilancio d’iniziative interessanti e vincenti.

– Sono vent’anni di lavoro continuo – sottolinea Palazzo -; vent’anni durante i quali l’obiettivo principale è stato la diffusione della lingua e della cultura italiane. Oltre 8mila alunni hanno frequentato i nostri corsi sia nella sua sede principale, nella Casa d’Italia di Maracay, sia nell’Università e nella Camera di Commercio. Abbiamo organizzato un gran numero di convegni e promosso la nostra cultura attraverso mostre, conferenze e proiezioni di film. La collaborazione del nostro Istituto Italiano di Cultura è stata importante nell’organizzazione di tanti nostri eventi culturali.

Mariano Palazzo
Mariano Palazzo

Spiega che da quando è stata instaurata la “Settimana della Lingua Italiana”, nel 2001, la “Dante” vi partecipa organizzando manifestazioni di rilievo. E sottolinea che le celebrazioni dei 20 anni della “Società Dante” in Venezuela rappresentano una sfida.

– Due decadi di vita della “Dante” in Venezuela, un bilancio?

– Gli obiettivi raggiunti sono stati tanti – ci dice sorridente -. Il più importante, a mio avviso, sono i “Comitati”. Anche se non ancora del tutto autonomi testimoniano la nostra presenza sempre più estesa nel territorio. Abbiamo un convegno con l’Accademia della Lingua e della Cultura Italiana a Maracaibo, che dirigono Eugenia Di Pella e Mariella Pappagallo. Loro sono il centro di certificazione Plida che vuol dire Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri, come lo siamo noi. Il Plida è una delle quattro certificazioni riconosciute dal governo italiano e attesta la competenza in lingua italiana come idioma straniero.

Prosegue segnalando che la “Dante”, a Puerto La Cruz, realizza corsi aderenti al programma Ada (Attestato Dante Alighieri). E’ questo un certificato di frequenza e non di competenza ed è in linea con il quadro europeo di riferimento per le lingue.

– A Puerto La Cruz abbiamo la professoressa Maria Grazia Moretti con il suo gruppo di docenti – prosegue -. Una delle iniziative più importanti che portiamo avanti dallo scorso anno è la commemorazione dei 750 anni della nascita del Sommo Poeta. Nel mio caso personale – spiega il presidente della “Dante” in Venezuela – ho impostato una conferenza itinerante un po’ particolare. Si tratta, in stretta sintesi, di un giornalista che intervista Dante. Attraverso domande e risposte s’illustra l’opera e la vita dello scrittore. La prima conferenza è stata fatta lo scorso anno, poi siamo stati invitati in altre regioni del Paese e ogni volta si è andata arricchendo di tanti altri dettagli.

Questa serie di conferenze, anticipa Palazzo alla “Voce”, sono state raccolte in un libro, scritto in castigliano, dal titolo “Un viaje onírico al mundo de Dante”. L’opera sarà battezzata il primo novembre, in coincidenza con l’inizio del programma di attività per commemorare i 20 anni della Dante.

– La crisi economica ha provocato l’inizio di un’emigrazione di giovani valori, studenti, professionisti, scienziati che in Venezuela non trovano uno spazio adeguato nel mondo del lavoro o che ambiscono ad una qualità di vita migliore. Questo fenomeno che riflesso ha avuto nei vostri corsi?

– I nostri corsi non riescono a coprire la domanda – è il primo commento di Palazzo. Poi prosegue:

– Sono tanti i giovani che desiderano apprendere l’italiano o approfondirne la conoscenza. Ci illudiamo che ciò risponda a un desiderio di conoscere meglio la nostra cultura e la bellezza della nostra lingua ma sappiamo che non è così. Sono tanti i giovani che seguono i nostri corsi con l’obiettivo di prendere dimestichezza con la lingua e potersi trasferire in Italia con la speranza di un futuro migliore. Desiderano studiare l’italiano, e anche un po’ in fretta, perché hanno la valigia già pronta per lasciare il Paese.

– Le relazioni con le altre istituzioni italiane?

Sorride. Palazzo, che mantiene una stretta relazione con il nostro Istituto Italiano di Cultura, è stato per anni presidente della Federazione delle Associazioni Italiano Venezuelane (FAIV), l’organismo forse più importante della nostra comunità poiché riunisce tutte le associazioni del Paese, quindi conosce a fondo le diverse realtà italiane del Venezuela.

– Una cosa importante che mi ha lasciato la mia esperienza come presidente di Faiv – ci dice subito – è l’amicizia di tante, tantissime persone incontrate in tutto il Venezuela. Quando chiediamo di ospitare nei nostri centri una conferenza della “Dante”, tanti ci mettono a disposizione le istallazioni per amicizia ma anche perché vedono nelle nostre conferenze la possibilità di portare l’italianità nei loro centri e di poter promuovere la cultura e la lingua italiana. Insomma, uno spunto per creare corsi d’italiano e lo stimolo per altre iniziative. Questa, dopotutto, è la principale ragione d’essere delle nostre Associazioni e Case d’Italia. E’ l’italianità ma anche l’italicità. Sono in tanti ad avvicinarsi alla nostra cultura innamorati del nostro stile di vita, della cucina, della moda e così via.

Spiega che durante la sua presidenza in Faiv diede vita a una gran manifestazione culturale, “Tradizionando”, che oggi, alla quinta edizione, si è trasformata in una bellissima realtà.

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