Tavolo dell’Unità, il 26 ottobre la “Toma de Venezuela”

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CARACAS – Il 26 ottobre doveva iniziare la “tre giorni” per la raccolta del 20 per cento delle firme della lista elettorale, ultimo atto per esigere la realizzazione del Referendum per destituire il presidente della Repubblica, Nicolas Maduro. Ora, questa stessa data, dopo la decisione del Consiglio Nazionale Elettorale di sospendere indefinitamente la tanto attesa raccolta delle firme, è stata scelta dal Tavolo dell’Unità per una grande manifestazione di protesta pacifica che è stata battezzata “Toma de Venezuela”.

– Il Paese – ha detto il governatore dello Stato Miranda, Henrique Capriles Radonski – deve agire per difendere i diritti che ci vogliono negare. La “Toma de Venezuela” non sarà una protesta come quella del primo settembre. Non sarà un corteo come tanti. Questo non è il Venezuela di tre anni fa. Oggi è chiaro che il Governo è in minoranza. Non può più contare con il sostegno dei cittadini.

Capriles Radonski, quindi, ha invitato i venezuelani a “difendere la Costituzione” e a restituire la continuità costituzionale che è stata interrotta.

– Non vogliamo che il paese precipiti in un’esplosione sociale – ha insistito l’esponente del Tavolo dell’Unità -; ma cosa dovremo fare se ci privano del diritto di decidere il nostro futuro? Dobbiamo scendere in piazza…

Il Governatore dello Stato Miranda ha tenuto a sottolineare che la manifestazione del 26 ottobre sarà pacifica.
– Ma essere pacifici – ha precisato – non vuol dire non difendere i nostri diritti con fermezza.

Da parte sua, il presidente del Parlamento, Henry Ramos Allup, ha assicurato che “il Governo sapeva che il 26 ottobre la partecipazione del paese sarebbe stata oceanica”.

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– Per questo – ha detto – la decisione di assassinare il Referendum. Il Governo non ha capito che l’opposizione stava lanciando un salvagente per permettere una soluzione costituzionale.

Ramos Allup, quindi, ha annunciato che domenica 23 ottobre il Parlamento ha in programma una sessione speciale alle 10:30 per discutere sull’argomento.

– Credono che al negare uno degli strumenti per esprimere la volontà popolare non accadrà nulla – ha proseguito il numero uno del Parlamento -. Ci sarà un’ondata di repressione contro i dirigenti dell’Opposizione. Ma noi non verremo meno al nostro dovere. Non ci spaventeranno.

Il presidente del Parlamento ha assicurato che chiederanno l’intervento degli organismi internazionali.
– Preparate le celle – ha affermato – perché noi chiederemo l’applicazione della “Carta Democrática”.

Durante la Conferenza Stampa degli esponenti del Tavolo dell’Unità, Capriles Radonski ha anche esortato il Parlamento a dichiarare un “vuoto di potere” poiché, ha sostenuto, il capo dello Stato ha abbandonato il suo incarico di presidente della Repubblica. Ha suggerito l’applicazione dell’articolo 232 della Costituzione, nel quale si dettagliano le circostanze in cui è possibile dichiarare un “vuoto di potere”.

Il capo dello Stato, in questo momento, è fuori dal paese per quella che egli stesso ha definito una “gira relámpago”. Poiché capo dello Stato, il presidente Maduro, prima di lasciare il Paese, avrebbe dovuto chiedere l’autorizzazione dal Parlamento. Lo prevede l’articolo 235 della Costituzione. Ma non è stato fatto.

(La Redazione)