Reggio contro la violenza alle donne. Boldrini, no all’indifferenza

contro violenza donne; no a indifferenza
Reggio contro violenza donne;Boldrini,no a indifferenza
Reggio contro violenza donne;Boldrini,no a indifferenza

REGGIO CALABRIA. – Palloncini rossi per dire no alla violenza, in particolare su donne e minori. Hanno risposto in migliaia, a Reggio Calabria, all’appello lanciato dal presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, in occasione dell’operazione dei carabinieri che nel settembre scorso ha portato alla luce la vicenda della tredicenne di Melito Porto Salvo sottoposta per anni a violenze sessuali di gruppo.

In tanti, tra cui molti coetanei della giovanissima vittima, giunti da tutta la Calabria e oltre, hanno animato un corteo colorato per tenere alta l’attenzione su un caso e un fenomeno, la violenza sulle donne, sempre drammaticamente d’attualità. Ha preso forma così un serpentone, punteggiato da striscioni, cartelli, gonfaloni di Comuni e sindaci con fascia tricolore. Niente slogan, però.

In testa al corteo la presidente della Camera Laura Boldrini, il ministro Maria Elena Boschi, la presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi e lo stesso Oliverio. A sfilare anche molti altri rappresentanti delle istituzioni, magistrati ed esponenti delle società civile. A fatica l’Arena dello Stretto, sul Lungomare, ha accolto tutti i partecipanti.

Il tempo di intonare tutti insieme l’Inno di Mameli e poi è stato il turno, prima degli interventi ufficiali, di alcuni studenti, che hanno voluto portare la loro testimonianza. Ferme e decise le parole della presidente della Camera, Laura Boldrini.

“Bisogna dire no – ha sostenuto – alla ‘ndrangheta. Bisogna dire no anche all’indifferenza. A Melito Porto Salvo è accaduto qualcosa di inaccettabile, ai danni di una bambina, per due anni. Siccome la violenza sulle donne non è un fatto privato, ma una violazione dei diritti umani, lo Stato ci deve essere. E lo Stato è qui”.

“E’ bello – ha detto, da parte sua, il ministro Boschi – essere qui oggi, tutti insieme, per condividere la responsabilità di dire no a qualsiasi forma di violenza”. Il Ministro ha poi ricordato Franca Viola, la giovane siciliana sequestrata dal suo pretendente negli anni ’60 e che, nonostante le minacce mafiose, rifiutò il matrimonio riparatore. “Da quel momento in poi – ha detto – la violenza sessuale contro le donne è diventata reato contro la persona”.

Parole dure anche da parte di Rosy Bindi. “A quella bambina di Melito Porto Salvo – ha sostenuto – sono stati deturpati i sogni e rubata la vita. Quella violenza è maturata in un contesto in cui si avverte forte il condizionamento della ‘ndrangheta. C’è un’omertà che insiste e che addirittura spinge ad esprimere solidarietà alle ‘famiglie del branco’ anziché alla famiglia della bambina, così duramente colpita”.

Il presidente Oliverio ha annunciato un progetto contro la violenza in cui saranno coinvolte le scuole . “Ho voluto questa iniziativa – ha detto – non perché un’iniziativa risolve il problema o rappresenta la risposta. L’ho fatto proprio perché da questa terra, la Calabria, che è afflitta da tanti problemi, sul piano economico, sociale e dei servizi, partisse un messaggio forte: mai più indifferenza, mai più girare la testa dall’altra parte”.

E la presenza di tanti giovani, e non solo, alla manifestazione, sembra autorizzare, in questo senso, un minimo di ottimismo.

(di Clemente Angotti/ANSA)

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