Maduro: “E’ un golpe” e convoca il Consiglio di Sicurezza

CARACAS – Pare oramai improbabile che il 30 ottobre Governo e Opposizione possano iniziare un dialogo sereno per restituire al Paese gli equilibri istituzionali. Ed infatti, una nuova assai aspra diatriba è esplosa tra il parlamento, la cui maggioranza è costituita da deputati dell’Opposizione, e il presidente della Repubblica, Nicolàs Maduro. L’Assemblea Nazionale, con una mozione approvata a larga maggioranza, ha convocato il capo dello Stato per il prossimo 1 novembre, dopo averlo accusato di “rottura dell’ordine costituzionale”.
Il presidente Maduro, rientrato da Roma dove ha incontrato Papa Francesco, ha indetto una riunione del Consiglio Nazionale di Sicurezza. Il motivo, prendere provvedimenti contro quello che ha definito “un golpe parlamentare”.
In un discorso improvvisato e trasmesso a rete unificate da un palco vicino il palazzo presidenziale, ai simpatizzanri del “chavismo” che erano ad attenderlo al suo rientro al Paese, Maduro ha detto che la mozione approvata dall’Assemblea Nazionale, che ha definito “circo” rappresenta “l’ultimo colpo di coda di Obama, che è ossessionato con la distruzione del Venezuela”.
Alla riunione del Consiglio il capo dello Stato ha invitato i presidenti di tutti i poteri pubblici, proprio tutti, E’ stato convocato, infatti, anche Henry Ramos Allup, il N.1 del Parlamento, “per dargli un’ultima opportunità di metterci la faccia”. La folla, che lo ascoltava, ha risposto scandendo due nuovi slogan “chavistas”: “il popolo lo vuole, sciogli l’Assemblea” e “Venezuela non è Brasile”, in allusione all’impeachment di Dilma Rousseff.
Il presidente ha colto l’occasione offertagli dal dissenso emerso in seno al Tavolo dell’Unità, ed espresso da alcuni esponenti di spicco dell’Opposizione, riguardo il dialogo politico promosso dal Vaticano, che in teoria dovrebbe aprirsi domenica prossima, per denunciare che “prima dicono di sì e poi dicono di no, quando arrivano le istruzioni dell’imperialismo”.
(La Redazione)