Tensione per le navi russe nel Mediterraneo e nuovo missile

Tensione su navi russe nel Mediterraneo e nuovo missile -------------------------------------------------------------
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Tensione su navi russe nel Mediterraneo e nuovo missile
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BRUXELLES. – Il caso del via libera di Madrid a Mosca per il rifornimento a Ceuta delle navi da guerra russe guidate dalla portaerei Kuznetsov, che si sospetta dirette in Siria per un’escalation degli attacchi, ha investito la ministeriale Difesa della Nato e si è risolto solo quando la Russia ha cancellato lo scalo.

Ma ad alimentare la tensione è arrivata anche la pubblicazione dell’immagine del nuovo missile balistico intercontinentale Rs28 – noto anche come Satan-2 – armabile con testate nucleari, che sarà presto a disposizione delle forze armate russe. Avrà un raggio d’azione di 10-11 mila chilometri e viaggerà a 7.000 km/h. Abbastanza, hanno detto da Mosca, “per superare qualsiasi difesa anti-aerea”.

Insomma, un nuovo elemento che conferma la tendenza di una Russia impegnata in massiccio rafforzamento militare. Anche le due navi da guerra russe con missili a lungo raggio che martedì hanno attraversato il Grande Belt, tra le isole danesi di Zealand e Funen, per raggiungere il mar Baltico, ne sono un altro esempio, ha avvertito il segretario generale della Nato.

Di fronte alle tensioni crescenti, il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha invitato ad insistere anche sulla strada del dialogo. “Spero si parli anche di una ripresa del dialogo” con la Russia, ha auspicato, “perché non ha nessun senso parlare di deterrenza se non si parla anche di dialogo”. E anche Stoltenberg ha sottolineato l’importanza del dialogo, oltre ad una ferma risposta difensiva.

Ormai da anni Mosca ha triplicato la sua spesa militare. Ha investito pesantemente in equipaggiamento. Conduce esercizi su larga scala, senza preavviso, vicino alle frontiere Nato. “Ma soprattutto – come ha rilevato il segretario Nato – ha usato la forza militare contro i vicini”, come accaduto in Georgia e in Ucraina, con l’annessione della Crimea e la “destabilizzazione continua dell’Ucraina orientale”.

Inoltre, dopo la ripresa degli attacchi a Aleppo, c’è la “preoccupazione” che la portaerei russa Kuznetsov sia diretta in Siria per essere usata “come piattaforma per aumentare i bombardamenti. Un timore condiviso dagli alleati”, ha evidenziato Stoltenberg. Per questo il via libera del governo spagnolo a Mosca per i rifornimenti alla Kuznetsov a Ceuta ha fatto discutere.

Il britannico Michael Fallon non ha usato mezzi termini: “Saremmo estremamente preoccupati se un membro Nato valutasse di assistere navi russe che potrebbero finire per bombardare i civili siriani”. Il pressing Usa-Nato su Madrid è stato forte, tanto che fin dalle prime ore della mattina dalla Spagna sono rimbalzate notizie sul fatto che l’autorizzazione era “in corso di riesame, in funzione delle informazioni” dagli alleati. E poche ore più tardi è stata Mosca stessa a fare un passo indietro, cancellando lo scalo.

Il ministero della Difesa russo ha smentito che sia stata avanzata una richiesta alla Spagna per effettuare una sosta della portaerei Admiral Kuznetsov per un rifornimento nel porto di Ceuta, precisando tuttavia che era prevista la possibilità di uno scalo “concordato” con la parte spagnola di “singole navi” o della nave “ausiliaria” parte del gruppo navale russo: ma a causa della “pressione” da parte di “Usa e Nato” la Spagna, ha fatto sapere Mosca, ha ritenuto la sosta “inopportuna”.

Intanto Svezia e Paesi baltici hanno portato alla riunione la loro preoccupazione per le due navi da guerra russe con missili a lungo raggio che martedì hanno attraversato il Grande Belt. Proprio per far fronte a tutte queste minacce, sul tavolo di discussione sono arrivati i dettagli della missione dei quattro battaglioni multinazionali – a cui partecipa anche l’Italia in Lettonia sotto guida canadese, assieme a Polonia, Slovenia e Albania – che saranno inviati nei tre Paesi baltici e in Polonia nei primi sei mesi del 2017.

Una “risposta difensiva, proporzionata e pienamente in linea con i nostri obblighi internazionali”, ha sottolineato Stoltenberg, aggiungendo: “Con la Russia continuiamo a sforzarci per un rapporto più collaborativo e costruttivo. Per la Nato – ha spiegato – non vi è alcuna contraddizione tra una difesa forte”, e continuare “a lavorare per il dialogo e la de-escalation.

(di Patrizia Antonini/ANSA)

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