Tragedia infinita nel Mediterraneo, altri 160 morti

Tragedia infinita nel Mediterraneo, altri 160 morti
Tragedia infinita nel Mediterraneo, altri 160 morti
Tragedia infinita nel Mediterraneo, altri 160 morti

IL CAIRO. – Inghiottiti dal Mediterraneo. Sono morti così almeno altri 90 migranti, tutti africani, nell’ennesimo naufragio avvenuto ieri davanti alle coste libiche. Quasi una trentina quelli tratti in salvo. Un bilancio che sfiora quota 160, se si contano i 51 migranti annegati nei giorni scorsi in un’altra drammatica traversata del Mediterraneo – in base a quanto raccontato oggi da alcuni superstiti giunti in Sicilia – e i 12 cadaveri recuperati da una nave di Medici Senza Frontiere.

Malgrado il maltempo insomma, non si fermano le traversate dei barconi: altri 347 disperati sono sbarcati oggi a Brindisi, loro per fortuna tratti in salvo nel Canale di Sicilia dalla nave ‘Topaz Responder’. L’ultimo naufragio in ordine di tempo è avvenuto ieri pomeriggio.

L’imbarcazione di fortuna era salpata dalla città di Tajoura, a est di Tripoli, all’alba, quando a circa 42 chilometri dalla costa libica, in acque internazionali, ha imbarcato acqua ed è affondata. Poi intorno alle 15 del pomeriggio la chiamata di aiuto alla guardia costiera libica. Ma oramai era troppo tardi. Oltre novanta sono morti su un totale di 126 a bordo.

E’ stato il portavoce ufficiale della Marina Libica, Ayoub Kassem, ad annunciare il bilancio delle vittime. Kassem ha anche precisato che i migranti sono stati “avvistati da una petroliera” e “poco dopo è giunta la Marina libica che ha preso in consegna i sopravvissuti”. Il colonnello ha aggiunto che “non sono state effettuate operazioni di ricerca in alto mare in quanto la Marina libica non dispone di mezzi adeguati”.

Non meno drammatico il naufragio avvenuto nei giorni scorsi e rivissuto in prima persona dai superstiti arrivati al porto commerciale di Augusta. Al personale del Gruppo interforze di contrasto all’immigrazione clandestina hanno raccontato che 51 migranti sono finiti in mare durante la traversata dalla Libia per le cattive condizioni meteo e per la scadente qualità dei gommoni sui quali erano stati imbarcati.

Al porto siciliano sono giunti 339 migranti e un cadavere, prevalentemente subsahariani, recuperati da tre gommoni e accompagnati da un mercantile danese. Tra loro 25 donne e 31 minori. Grazie alle testimonianze gli investigatori hanno acquisito elementi sugli organizzatori libici, che operano a Sabrata, del viaggio clandestino. I migranti avrebbero pagato ciascuno un prezzo che oscilla da 800 a 1500 dinari libici (tra i 500 e i 1000 euro circa).

Intanto è iniziato l’addestramento della guardia costiera libica, nell’ambito dell’operazione Sophia su richiesta delle autorità libiche. Obiettivo è migliorare la loro capacità di smantellare la rete dei trafficanti di esseri umani, fare operazioni di ricerca e salvataggio e migliorare la sicurezza nelle loro acque territoriali. Ad annunciarlo è stato l’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini, che ha poi definito “importante” la collaborazione con la Nato.

L’operazione Ue potrà infatti contare sulla nuova operazione di sicurezza marittima dell’Alleanza Atlantica nel Mediterraneo centrale ‘Sea Guardian’, con scambio di informazioni e supporto logistico. La tragedia a Tajoura è solo l’ultima di una lunga serie di sciagure nel Mediterraneo. Secondo l’Onu, sono almeno 3.800 i migranti morti o dispersi nel Mediterraneo dall’inizio dell’anno, il più alto bilancio “mai registrato”.

(di Giuseppe Maria Laudani/ANSAmed)

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