Dossier Statistico: 5,5 milioni di migranti a fine 2015

Dossier Statistico: 5,5 milioni di migranti a fine 2015
Dossier Statistico: 5,5 milioni di migranti a fine 2015

ROMA. – Il movimento migratorio non si arresta, anzi aumenta a causa dei conflitti, della povertà, dei cambiamenti climatici. Sono 244 milioni nel mondo i migranti, e di questi ben 65,3 milioni hanno lasciato il loro Paese non per scelta ma perchè costretti.

In questo quadro di grande movimento, l’Italia si distingue per i suoi quasi 5 milioni e mezzo di cittadini stranieri che risiedono sul suo territorio (contando anche i soggiornanti non ancora iscritti all’anagrafe) ma anche per i 5.202.000 italiani residenti all’estero, che nel 2015 sono aumentati di 200mila unità. Per non parlare, poi, del milione e 150 mila nuovi italiani.

A fare i conti della presenza e del significato dei migranti è come ogni anno il Dossier Statistico Immigrazione, realizzato dal Centro Studi e Ricerche Idos in partenariato con la rivista interreligiosa Confronti, in collaborazione con l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni della Presidenza del Consiglio dei ministri e il sostegno del fondo Otto per Mille della Tavola valdese.

Il rapporto è stato presentato a Roma e in contemporanea nelle principali città italiane. Secondo i curatori del dossier, è la Lombardia la regione con il maggior numero di stranieri residenti (1.149.011), seguita dal Lazio con 645.159 unità. In queste due regioni è elevata anche l’incidenza di stranieri sulla popolazione: 11% nel Lazio e 11,5% in Lombardia contro l’8% del valore nazionale. Ma la regione con la massima incidenza è l’Emilia Romagna con il 12%. La regione con meno immigrati è la Valle d’Aosta.

Il numero maggiore di nuovi nati da stranieri (in tutta Italia 72.096 nel 2015) è in Lombardia (18.703), a cui spetta anche il primato dei casi di acquisizione di cittadinanza: 46mila su un totale nazionale di 178.035. In totale, a fine 2015, i cittadini italiani di origine straniera secondo le stime del dossier sono un milione e 150mila e l’elevato incremento delle acquisizioni di cittadinanza lascia ipotizzare che nel 2050, a tasso invariato, vi saranno oltre 6 milioni di cittadini italiani di origine straniera.

L’integrazione dunque è la parola d’ordine se si vuole gestire un fenomeno che non è assolutamente emergenziale, come ha sottolineato anche il sottosegretario all’interno Domenico Manzione nel corso della presentazione, ma strutturale.

E bisogna farci i conti realisticamente: “nessuno pensa che accogliere queste persone sia semplice – ha detto il presidente di Idos, Ugo Melchionda – ma ma indubbiamente c’è un dinamismo nella realtà immigrata che è un catalizzatore della società italiana”.

Basti pensare alle imprese create dagli immigrati, sono aumentate del 5% nel 2015 nonostante i ‘morsi’ della crisi.