Incontro movimenti popolari, anche con il Papa

Incontro movimenti popolari, anche con il Papa
Incontro movimenti popolari, anche con il Papa
Incontro movimenti popolari, anche con il Papa

CITTA’ DEL VATICANO. – Il primo per conoscersi, il secondo per discernere i campi di azione, il terzo per cominciare ad attuare le dieci priorità collegate a “terra, lavoro, casa”. In questi termini Juan Gabrois, del comitato organizzatore del Terzo convegno dei movimenti popolari, ha illustrato ai giornalisti il percorso compiuto dal movimento dal primo incontro, nel 2014 in Vaticano, passando per quello del 2015 in Bolivia (Santa Cruz) e giungendo al prossimo, in agenda dal 2 al 5 novembre a Roma. Anche a questo terzo incontro, come ai due precedenti, assicura la sua presenza papa Francesco, il 5 novembre.

Alla presentazione dell’incontro ha partecipato anche mons. Tomasi, segretario di Giustizia e pace, non era invece presente il cardinale Turkson, per un impegno improvviso.

Al Terzo incontro, che si svolgerà presso il Pontificio collegio interanzionale Mater Ecclesia a Roma, parteciperanno 92 organizzazioni da 62 paesi con circa 200 delegati. Si prevedono invece cinquemila presenze alla udienza del 5 con papa Francesco. Hanno confermato la loro partecipazione don Luigi Ciotti e l’ex presidente uruguaiano Pepe Mujica.

Al centro, dunque, ci sarà l’attuazione dei dieci punti stilati in Bolivia nel 2014 per estendere i diritti a casa, lavoro e terra”. E ci sarà particolare attenzione ai temi ecologici e alla questione dei migranti. L’iniziativa mette al centro dell’attenzione quelle masse popolari che rappresentano oggi la maggioranza della popolazione mondiale e dà loro diritto di parola, offrendo uno spazio all’ascolto, alla condivisione e all’auto-organizzazione.

Per incontrare i poveri, bisogna uscire dal “centro” del sistema economico e andare verso la sua periferia. Il messaggio di papa Francesco è dunque chiaro: mettere i più poveri al centro e camminare insieme. Lo ha ricordato anche mons. Tomasi, osservando che la partecipazione di chi sta ai margini, nel ruolo di protagonista – non assistenza, ma consapevolezza di propri diritti e azione per difenderli e ottenerli – è di tutto l’insegnamento di papa Francesco, “dalle encicliche, ai discorsi, agli interventi quotidiani”.

“C’è il superamento – ha sottolineato Gabrois – di visioni paternalistiche e assistenzialistiche, i movimenti vogliono essere attori del processo di cambiamento”.

Lascia un commento