Scandalo per l’Onu in Siria, assunti parenti e amici di Assad

Scandalo per l'Onu in Siria, assunti parenti e amici di Assad
Scandalo per l'Onu in Siria, assunti parenti e amici di Assad
Scandalo per l’Onu in Siria, assunti parenti e amici di Assad

LONDRA. – E’ scandalo per l’Onu in Siria. Parenti e uomini di fiducia del leader Bashar al-Assad sono stati assunti e stipendiati dalle agenzie delle Nazioni Unite che operano nel Paese del Medio Oriente dove infuria la guerra civile. A rivelarlo una serie di documenti di cui ha preso visione il britannico Guardian, secondo cui nello staff dell’Alto commissariato per i rifugiati (Unhcr) e l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) risultano diversi personaggi legati al regime, di cui non si possono pubblicare i nomi per ragioni di sicurezza.

Il quadro che emerge dalle testimonianze che il quotidiano progressista ha raccolto è ancora più preoccupante. “Ogni agenzia ha almeno un impiegato parente di un alto funzionario siriano”, ha rivelato un ex manager Onu. Le rivelazioni però non sembrano turbare i vertici delle Nazioni Unite che hanno incaricato un loro portavoce di rispondere al Guardian.

“I legami familiari o politici non vengono presi in considerazione quando si tratta di assumere persone”, ha dichiarato il rappresentante, rivendicando anche il diritto a lavorare “con tutte le parti coinvolte nel conflitto”. Motivazioni che però sono state respinte dall’associazione indipendente Syria Campaign. “E’ del tutto inconcepibile che un’agenzia impegnata nell’aiutare i rifugiati possa impiegare delle persone all’interno del circolo ristretto di Assad”, ha detto un loro portavoce.

E stando ai documenti visionati dal Guardian, quasi due terzi degli aiuti Onu sono finiti nelle zone controllate dal governo di Damasco. In particolare, il 64% dei kit e delle medicine fornite dall’Oms da gennaio sono state consegnate in aree sotto o pro il regime di Assad, mentre solo il 13% ha raggiunto le zone controllate dai ribelli.

Ma le Nazioni Unite anche su questo punto si difendono, affermando che “date le condizioni di sicurezza e gli ostacoli amministrativi, la risposta alla crisi in Siria è stata pratica e ben equilibrata”.

“In certi casi siamo riusciti a raggiungere più facilmente aeree non governative”, ha aggiunto un portavoce Onu. Nelle ultime settimane le accuse di vicinanza al regime di Damasco rivolte alle Nazioni Unite avevano spinto 73 organizzazioni umanitarie a sospendere la collaborazione con l’Onu in attesa che venga aperta una inchiesta all’insegna della trasparenza.

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