CARACAS – La meta è evidentemente una soluzione elettorale a breve tempo della crisi política, istituzionale, economica e sociale che vive il Paese. E’ questa la ragione fondamentale per la quale il Tavolo dell’Unità assiste al dialogo col governo, promosso da tre ex presidenti e la Santa sede. Lo ha reiterato, parlando a nome dell’eterogenea alleanza dell’Opposizione, Carlos Ocariz.
L’esponente dell’Opposizione ha ricordato che le vie alla soluzione della crisi sono due: il Referendum revocatorio o un accordo per indire a breve tempo elezioni anticipate. Ma, ha sottolineato, sempre con un’attenzione particolare ai prigionieri politici che devono essere liberati e alla allarmante situazione sanitaria che soffrono i venezuelani.
– Saremo molto concreti l’11 novembre – ha assicurato Ocariz.
Altra proposta del Tavolo sarà un accordo per l’elezione del nuovo Consiglio Nazionale Elettorale, che dovrá essere rinnovato in breve.
Dal canto suo, la deputata Tania Díaz, del “Partido Socialista Unico de Venezuela”, ha affermato che oggi “solo un piccolo gruppo radicale insiste nelle manifestazioni di piazza” e sottolineato che “potrebbe provocare nuove ‘guarimbas’ e violenza”.
– I venezuelani – ha reiterato la deputata – hanno affermato in molteplici opportunità al Paese e alla comunità internazionale che la soluzione alla crisi sono le urne.
Intanto, il Nunzio Apostolico, Aldo Giodano, ha assicurato che i temi che preoccupano il Paese sono materia di riflessione per la Chiesa.
Nel ricevere i giovani che si sono recati alla Nunziatura Apostolica per manifestare la propria rabbia contro il governo, ha reiterato che “Papa Francesco conosce molto bene la realtà del Paese”.
– E’ molto preoccupato – ha detto -. Non vogliamo che scorra sangue nel Paese.
