Salgono gli occupati, 265 mila in più in un anno

Salgono gli occupati, 265 mila in più in un anno
Salgono gli occupati, 265 mila in più in un anno
Salgono gli occupati, 265 mila in più in un anno

ROMA. – Il mercato del lavoro allarga i suoi confini: scendono ai minimi storici gli inattivi e salgono sia gli occupati che i disoccupati. In un solo mese, settembre, le persone con un impiego sono salite di 45mila unità, stima l’Istat portando a 265 mila il saldo in attivo sull’anno. Il Governo fa i conti dal suo insediamento: “da febbraio 2014 a oggi ci sono 656 mila posti di lavoro in più, il 75% a tempo indeterminato”, scrive su Twitter il premier Matteo Renzi.

Tornano però ad aumentare anche coloro che un posto non ce l’hanno, ora sopra quota 3 milioni, con il tasso all’11,7%. Fanno stavolta eccezione i giovanissimi, per gli under25 la situazione va migliorando. Per spiegare i movimenti di settembre bisogna partire da chi non ha un lavoro né lo cerca. Un limbo in cui la zona più critica è rappresentata dai cosiddetti scoraggiati.

In un anno gli inattivi, questo il termine tecnico, sono diminuiti di mezzo milione e in percentuale toccano il livello più basso mai registrato dal 1977, data d’inizio delle serie storiche. Ad alcuni dice bene e a settembre è stato così per 56 mila autonomi, che un lavoro più che scovarlo se lo sono creato, mettendo a segno una ripartenza dopo due mesi in calo.

Su base annua a primeggiare sono ancora i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato (+264 mila), mentre segnano una leggera riduzione quelli a termine. Tuttavia per altri la ricerca di un impiego non ha dato esiti, si ritrovano così disoccupati, categoria in crescita di quasi centomila unità rispetto allo scorso anno.

Dunque chi ‘vince’ e chi ‘perde’? Non sembra andare male per le donne, che raggiungono un tasso di occupazione record (pur se lavora meno di una su due e quelle a caccia di un impiego salgono). Di sicuro la situazione migliora per gli under25, le perdite da recuperare sono pesanti ma si fanno passi in avanti: il tasso di disoccupazione cala al 37,1% e i senza lavoro scendono sotto le 600 mila unità. E nello stesso tempo aumentano anche gli occupati, appena sotto il milione.

Per chi ha qualche anno in più è invece dura: le classi che coprono i trentenni e i quarantenni spiegano da sole l’aumento dei senza lavoro. Continua inesorabile l’avanzata degli over50, tanto che tra loro si conta in media più di un occupato al giorno nell’ultimo anno.

Il mix dei numeri per il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, si può riassumere con un segno più: i dati dell’Istat, dice, “evidenziano un quadro complessivamente positivo”, con il tasso di occupazione che riaggancia “i livelli di giugno 2009”.

Ma secondo il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, la disoccupazione rimane “troppo alta”, tale da “richiedere interventi strutturali ed urgenti”. A parte il rialzo di settembre, in fatto di senza lavoro, l’Italia si posiziona anche sopra la media dell’eurozona (dove il livello è rimasto stabile al 10%).

La Uil intanto invita a prestare attenzione al boom del lavoro autonomo, dietro cui si potrebbero nascondere “attività a basso costo e ‘fintamente’ indipendenti”. Dello stesso avviso anche la Cisl che suggerisce di “monitorare” il fenomeno, per scongiurare “un ritorno all’abuso delle Partite Iva”.

(di Marianna Berti/ANSA)

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