Grande freddo M5S su Roma. E Grillo chiude il tour a Torino

Di Maio - Raggi
Grande freddo M5S su Roma.E Grillo chiude tour a Torino
Grande freddo M5S su Roma.E Grillo chiude tour a Torino

ROMA. – E’ una tregua in chiave referendum e nel segno del grande freddo quella scesa nel M5S su Roma. Il nodo di Gordio legato al ruolo di Raffaele Marra all’interno del Campidoglio sembra destinato a finire con una vittoria ai punti di Virginia Raggi e con Beppe Grillo che, in nome dell’unità, appare ormai convinto a lasciare la decisione sul futuro del dirigente romano alla sindaca e ai consiglieri M5S. Anche perché dai vertici pentastellati si esclude uno strappo plateale a un mese dal 4 dicembre e con una campagna referendaria che, dal 10 novembre in poi, vedrà il Movimento impegnato a tutto campo con un inedito tour sui treni regionali che attraverserà, di fatto, tutta la penisola.

Il ‘Treno tour’ toccherà 47 città italiane, partirà da Aosta, puntellerà tutte le Regioni, il 26 novembre si riverserà su Roma con una marcia per la Costituzione e si chiuderà a Torino il 2 dicembre. E’ nella città di Chiara Appendino, quindi, che Grillo ha deciso di concludere il rush finale della campagna per il No. Che sia un puro caso o l’effetto dei rapporti non certo idilliaci dei ‘big’ del Movimento con Raggi non è dato saperlo.

Di certo sull’affaire Marra a Montecitorio si continua a parlare e si sottolinea come ci sia stata “un’impuntatura” da parte della sindaca di Roma. Alla fine, probabilmente, Marra non andrà a dirigere né il dipartimento per il Commercio né verrà dirottato in qualche municipio romano (come auspicato da una parte del Movimento) ma, semplicemente, resterà nel suo ufficio, che ha una sede distaccata dal Campidoglio. Segno che la volontà della Raggi, supportata dai suoi consiglieri, sembra per ora aver avuto la meglio.

Del resto, se da un lato gli ‘ortodossi’ hanno scelto la via della prudenza dall’altro sono gli stessi Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista a ripetere da giorni come “onori e oneri” spettano alla sindaca. Anche perché, uno scontro all’arma bianca, ad una manciata di settimane dal voto, potrebbe essere fatale per il M5S.

E’ sul referendum, quindi, che Grillo vuol virare l’attenzione dei suoi dando un’ulteriore legittimazione di leadership a Di Maio (oggi ha dirottato il premier Matteo Renzi proprio sul vicepresidente della Camera per un confronto tv) ed esponendosi in prima persona, in piazza, per il No. Grillo, fanno sapere infatti dal M5S, sarà presente in diverse tappe del treno tour che avrà, come presenza quasi fissa, Alessandro Di Battista, oggi alle prese con un inedito confronto a Otto e mezzo con Eugenio Scalfari.

Un confronto-scontro, in realtà, in cui il fondatore di Repubblica ha definito il M5S “un movimento comico governato da un comico” incassando la piccata replica del ‘Dibba’: “io non prendo ordini da Grillo”.

Sulla strada del referendum, però, M5S potrà anche incrociare l’attivismo dei suoi ‘ex’, a partire da Federico Pizzarotti che, come annunciato ieri da Sel a Cagliari, parteciperà sabato in Sardegna al convegno-laboratorio dei sindaci assieme a Massimo Zedda e Antonio Decaro. Un progetto embrionale, per ora ancora non segnatamente politico ma che potrebbe vedere presto l’ex M5S protagonista.

(di Michele Esposito/ANSA)

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