Egitto svaluta la lira del 48%. Liberalizzati i prezzi dei cambi

A man looks at foreign currency exchange rates outside a currency exchange office in Cairo, Egypt, 05 April 2016. EPA/KHALED ELFIQI
A man looks at foreign currency exchange rates outside a currency exchange office in Cairo, Egypt, 05 April 2016.   EPA/KHALED ELFIQI
A man looks at foreign currency exchange rates outside a currency exchange office in Cairo, Egypt, 05 April 2016.
EPA/KHALED ELFIQI

IL CAIRO. – La Banca Centrale Egiziana ha deciso oggi la svalutazione della lira del 48%, annunciando nuove misure per la liberalizzazione dei cambi con le valute straniere, e ha indicato come riferimento iniziale da oggi il valore di 13 lire per un dollaro Usa.

Il provvedimento, deciso per contrastare la riduzione di circolazione di valuta straniera nel paese ed il recente dilatarsi delle quotazioni (fino ad oltre 16 lire) sul mercato nero, costituisce – secondo alcuni economisti – una notevole inversione di tendenza nella gestione della politica finanziaria e monetaria del paese, negli anni scorsi legata a schemi meno liberistici.

Il ”tasso di cambio non vincolante – è scritto in un comunicato della Banca Centrale – dovrà servire da indirizzo morbido per un salto di qualità del mercato. Il nuovo regime migliorerà la competitività e porterà ad una maggiore quantità di valuta straniera, allineando l’attività nei canali formali”.

Obiettivo della decisione è infatti ”l’accumulazione stabile di riserva di valuta estera attraverso canali che includono l’aumento dei trasferimenti privati, la competitività nei commerci e gli investimenti stranieri”, ma non ne escludono altri.

Dal 2011, anno della protesta che aveva rimosso Hosni Mubarak dalla presidenza, le riserve di valuta estera egiziana erano scese da 36 miliardi di dollari ai 14-16 degli ultimi mesi, mettendo a rischio la possibilità del governo di garantire le importazioni di riserve alimentari a lungo termine.

”Il comunicato sembra scritto da collaboratori dell’economista americano Milton Friedman”, commenta qualche osservatore occidentale che chiede l’anonimato, rilevando che i precedenti parametri di oscillazione limitata dei cambi in Egitto erano sempre stati legati a schemi di mercato di tipo socialista.

”Se questo periodo – si legge nel comunicato della Banca Centrale – comporterà qualche volatilità prevedibile nel breve termine, un regime liberalizzato di cambi è la strada ottimale e sostenibile per l’economia egiziana”.

Esponenti della comunità economica – operatori industriali, esperti finanziari, uomini d’affari, come il magnate Naguib Sawiris – hanno espresso la propria soddisfazione per ”una misura che doveva già essere decisa da tempo”.

Tuttavia voci critiche fanno notare che i prezzi dei generi alimentari per i cittadini – aumentati di recente anche in seguito alla riduzione dei sussidi, una delle condizioni poste dal Fondo Monetario Internazionale per concedere all’Egitto un prestito di 12 miliardi di dollari – continueranno a salire. Specie per il petrolio e i carburanti e questo non potrà non provocare scontento nella popolazione”.

(di Remigio Benni/ANSA)

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