Usa 2016: Guardian, l’Fbi come Trumpland

FBI director Comey with Clapper
FBI director Comey with Clapper
FBI director Comey with Clapper

ROMA. – Nell’Fbi, serpeggia una forte antipatia per Hillary Clinton, che ha portato alla rapida fuga di notizie che ha danneggiato la campagna della candidata democratica alla Casa Bianca a pochi giorni dal voto. Lo scrive il Guardian, citando ex funzionari e funzionari in servizio dello stesso Bureau, uno dei quali ha sostenuto che ormai, “l’Fbi è Trumpland”, oppure “Trumplandia”, ovvero, terra di Donald Trump.

Per una larga parte del Bureau, Clinton “è l’anticristo personificato” e questa “è la ragione per cui la fuga di notizie è a favore di Trump”, ha detto l’agente in servizio, che come gli altri ha chiesto di mantenere l’anonimato.

Apparentemente, a scatenare i sentimenti anti-Clinton è stata in particolare l’indignazione nei confronti della decisione del direttore James Comey nel luglio scorso di non raccomandare una incriminazione per la vicenda del server privato di Hillary Clinton in cui è transitato materiale classificato.

E questa atmosfera, scrive ancora il Guardian, solleva forti interrogativi su come Comey e l’ufficio che è chiamato a dirigere per i prossimi sette anni possano lavorare con una amministrazione Clinton nel caso la candidata democratica vincesse le elezioni.

Allo stesso tempo, altre fonti negano che all’interno del Bureau il sostegno per Trump sia così forte, e viene percepito come “non qualificato” per la presidenza, anche se le stesse fonti non negano che generalmente Clinton viene percepita come “corrotta”.

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