Il mercato del mattone rivive una stagione d’oro

Il mercato del mattone sembra rivivere una stagione d'oro
Il mercato del mattone sembra rivivere una stagione d'oro
Il mercato del mattone sembra rivivere una stagione d’oro

ROMA. – Il mercato del mattone sembra rivivere una stagione d’oro, almeno a confronto con gli anni scorsi. Tra aprile e giugno le compravendite immobiliari hanno registrato un’impennata del 20,6%, come non accadeva da quasi quindici anni, e a fare da traino è il settore residenziale. Insomma tra gli italiani e la casa sboccia di nuovo l’amore e gli studi notarili tornano a lavorare a ritmi serrati, visto che il numero dei contratti riaggancia i livelli del 2011.

A confermare la ripresa del mercato è l’Istat, che fa un conto un po’ diverso rispetto a quello dell’Osservatorio dell’Agenzia delle Entrate ma i risultati non cambiano. In più l’Istituto di statistica rileva anche un “significativo aumento” dei mutui accesi, in rialzo del 24,5%. E anche in questo caso il numero degli atti segna il valore più alto dal 2011.

L’abitazione e i metri quadrati classificati come ‘pertinenze’, dai box alle cantine, coprono la quasi totalità del mercato e mettono il motore al tutto il comparto (+20,9%). Un’altra fetta, però, si deve però agli immobili ad “uso economico”, vale a dire uffici, negozi, laboratori, capannoni industriali (+15,3%). Un segnale da non trascurare, in quanto termometro dell’attività dell’intero sistema: se ripartono le mura dentro cui si produce magari si riscalda anche l’economia nel suo complesso.

E a dare la spinta stavolta è il Mezzogiorno, dove gli immobili dedicati al lavoro mettono a segno un aumento superiore alla media (+17,5%). Nel segmento molto meno bene fa il Centro, che nei prossimi mesi potrebbe anche risentire degli effetti del sisma. Il residenziale risulta invece trascinato dai comuni più piccoli, dalle periferie (+22%), dove la crisi aveva fatto più danni.

Deputa a favore di un nuovo slancio anche la crescita dei mutui e prestiti con ipoteca, pur se leggermente in frenata dopo l’exploit di inizio anno (a differenza delle compravendite che hanno accelerato). A facilitare il tutto sono i bassi tassi d’interesse: giusto qualche giorno fa l’Abi ha segnalato l’ennesimo minimo storico (al 2,05% il dato aggiornato a settembre).

E se ciò non bastasse, in calo risultano anche i prezzi delle abitazioni. I ‘saldi’ infatti continuano, con uno sconto del 15,1% rispetto a quanto si pagava nel 2010, stando all’ultima rilevazione dell’Istat, relativa sempre al secondo trimestre del 2016. Fin qui i fattori oggettivi, ma dietro la svolta del mercato immobiliare ci potrebbe anche essere la corsa al mattone come bene rifugio, almeno per chi può.

(di Marianna Berti/ANSA)

Lascia un commento