Da Ny a Milano, le Borse volano sulle attese crescenti per un’affermazione di Hillary Clinton

Operatori nella borsa di New York. (ANSA)
Da Ny a Milano, Borse volano su attese Clinton
Da Ny a Milano, Borse volano su attese Clinton

ROMA. – Le Borse mondiali ingranano la quinta, con un rally del 2% a New York e Milano migliore d’Europa sulle attese crescenti per un’affermazione di Hillary Clinton alle elezioni presidenziali negli Usa domani. E anche se qualcuno invita alla cautela, pensando ad esempio al rally pre-Brexit che si concluse con uno schiaffone storico per chi aveva escluso sorprese, s’inverte anche la marea della fuga dal rischio vista nelle ultime settimane, e dunque tutti ora fuggono dai porti sicuri dei treasury americani e dei bund tedeschi. Con il peso messicano, considerato da molti il vero ‘benchmark’ sul voto statunitense, che guadagna terreno.

A poche ore dal voto (che in realtà è già bell’e concluso per milioni di americani), i sondaggi danno un’accelerazione verso il traguardo per la candidata democratica, percepita come più affidabile dai mercati per la politica economica (spaventano gli attacchi di Donald Trump ai trattati di libero scambio).

L’ultimo sondaggio Bloomberg le dà tre punti di vantaggio su scala nazionale. ZeroThirtyEight, un blog fra i più affermati, assegna a Clinton il 68,5% di chance di vincere sulla base dei voti nei singoli Stati. Tutto merito della nuova lettera del numero uno dell’Fbi, James Comey, che chiude l’indagine sull’emailgate dopo che le rivelazioni di nuovi ritrovamenti avevano rimesso in discussione l’esito del voto.

Le elezioni 2016 sono giudicate fra le più imprevedibili di sempre, con un voto di protesta altamente infiammabile. ma per i mercati è il segnale: da condizioni da molti giudicate di ‘ipervenduto’ con una correzione che per l’indice Standard & Poor’s aveva segnato la peggior sequenza di ribassi dal 1980, è corsa a non perdere il treno dell’eventuale rally elettorale.

Proprio l’indice americano mette a segno un +2%. L’Asia anticipa le altre borse, Tokyo +1,6% e Hong Kong +0,9%. Segue l’Europa, con Milano che, protagonista delle perdite più vistose nelle ultime settimane, oggi svetta con un +2,56%. Si risollevano le banche e Mps, in rialzo del 22%. +1,9% Parigi e Francoforte, mentre a Londra (+1,70%) brilla Hsbc, +4,6% sulla scia degli utili.

Il rally si estende al dollaro, con l’euro che indietreggia verso 1,10, mentre cedono l’oro e i titoli-rifugio, con conseguente rialzo dei rendimenti dei t-bond americano e del bund tedesco, quest’ultimo +5 punti base all’1,83%. E così tornano ad assottigliarsi gli spread, con l’Italia a 1,55% da 1,62 di venerdì, quando aveva raggiunto i massimi dai giorni dello shock post-Brexit.

Il peso, colpito per mesi dalle avvisaglie di battaglia commerciale (e non solo) di Trump, segna +2%, miglior risultato in un mese, a 18,64 sul dollaro.

Per oggi è festa, dunque, anche se nessuno si fa grandi illusioni. Le nuovi rivelazioni dell’Fbi “potrebbero essere un ‘game changer”, dice un report di Unicredit. “Il nostro scenario di base sono altri quattro anni di stallo con un presidente democratico, una camera Repubblicana e un Senato diviso. C’è chi nota che in politica estera Hillary promette di essere più ‘falco’ di Trump. Ma per questo c’è tempo e oggi tutti comprano.

(di Domenico Conti/ANSA)

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