Nicaragua: Ortega rieletto, l’opposizione denuncia brogli

Nicaraguan President Daniel Ortega   EPA/Nelson Marenco
Nicaraguan President Daniel Ortega
EPA/Nelson Marenco

MANAGUA. – Daniel Ortega, storico leader sandinista, è stato trionfalmente rieletto per la terza volta consecutiva presidente del Nicaragua, ma la sua vittoria è appannata dalle denunce di brogli e manipolazioni delle istituzioni, lanciate non solo dall’opposizione di centrodestra ma anche dai suoi ex compagni d’armi nella guerriglia contro il regime dei Somoza. E dalle critiche per l’elezione della moglie come vice presidente.

Secondo i dati ufficiali diffusi dal Consiglio Supremo Elettorale (Cse), con più del 66% delle schede scrutinate, Ortega ha ottenuto il 72,1% dei voti, a oltre 55 punti di distanza dal secondo candidato più votato, Maximino Rodriguez (del Partito Liberale Constituzionalista).

La cifra contestata, però, è quella dell’affluenza alle urne: per il Cse è stata del 65,8% degli iscritti nelle liste elettorali, mentre per la coalizione di opposizione del Fronte Ampio Democratico (Fad) l’astensione si aggira intorno al 70%. Violeta Granero, portavoce del Fad, ha dichiarao alla stampa che l’opposizione si rifiuta di riconoscere il risultato di quello che definisce “una farsa elettorale”, dichiarandole “nulle e senza valore”.

E’ da mesi che diversi settori dell’opposizione -tanto del centrodestra come del sandinismo dissidente- denunciano che Ortega ha manipolato le istituzioni per garantirsi una vittoria nelle urne che lo mantenga al potere fino al 2021, questa volta in tandem con la moglie, Rosario Murillo.

Prima c’è stata la riforma costituzionale che ha permesso la rielezione indefinita del presidente. Poi, nel luglio scorso, la Corte Suprema -controllata dal sandinismo- ha commissariato di fatto il principale partito oppositore, imponendogli un leader non riconosciuto dai suoi dirigenti ed espellendo dal Parlamento i deputati che non hanno accettato questa decisione.

Edmundo Jarquin, ex ministro del primo governo rivoluzionario e autore di “Una dittatura familiare nel continente?” ha denunciato che “Ortega rappresenta ormai una perversione del progetto della Rivoluzione Sandinista degli anni ’80, che aveva un orientamento socialista, che ora è sottoposto a una estrema personalizzazione del potere, concentrato ormai nelle sua mani, e in quelle della sua famiglia”.

E’ da mesi, infatti, che si susseguono le voci su una possibile malattia di Ortega, e il fatto che sua moglie sia stata eletta come il suo nuovo vicepresidente è visto dagli oppositori come una mossa per garantire che il potere resti in famiglia, comunque vadano le cose.

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