Terremoto: a rischio tesori del cibo per 122 milioni

Prosciutto di Norcia
Prosciutto di Norcia
Prosciutto di Norcia

ROMA. – A causa del terremoto sono a rischio alcuni tesori gastronomici a denominazione di origine del territorio colpito tra Lazio, Umbria e Marche: rinomate specialità come il prosciutto di Amatrice, il ciauscolo, le lenticchie di Castelluccio, la caciotta di Urbino e il prosciutto di Norcia.

L’allarme arriva dal Centro Studi di Confagricoltura che fa presente che, solo per i prodotti a denominazione di origine (escluso il vino), si parla di una produzione di circa 17mila tonnellate per un fatturato di 122 milioni di euro, un valore all’export di 13 milioni e 17mila imprese interessate al processo produttivo di queste Dop e Igp.

I prodotti che vengono esportati sono, in particolare, prosciutto di Norcia (per oltre sette milioni di euro), salamini alla cacciatora (quasi cinque milioni di euro), olio Umbria (circa un milione e mezzo di euro).

Non va dimenticato – osserva Confagricoltura – che, al di là dei prodotti a indicazione geografica (a cui va aggiunto il vino con varie Doc e Igt), ci sono molti prodotti agricoli tradizionali e rilevanti per le aree interessate dal sisma, che sono comunque importanti presidi di qualità del nostro agroalimentare: da tartufi, patate, grano duro, vini e oli extra vergine d’oliva (molti a denominazione d’origine), sino ai trasformati di carni (salumeria) e del latte (formaggi di vario genere).

“L’Italia agricola dei prodotti tipici, delle tradizioni colturali e culturali va protetta e rilanciata – conclude Confagricoltura – È fatta di produttori che non si arrendono e che resistono sul territorio, pur operando in situazioni estremamente precarie e tra mille difficoltà. Molto spesso i loro introiti pervenivano dalla vendita diretta che adesso è praticamente inesistente. Ora c’è anche da ricostruire una rete commerciale e ci stiamo attivando anche in questo senso”.

(di Cristina Latessa/ANSA)