Terremoto: una task force dei Beni culturali salva i tesori del ‘400 nelle Marche

Chiesa di San Giuseppe o Madonna del Mulino_ a San Felice sul Panaro
Chiesa di San Giuseppe o Madonna del Mulino_ a San Felice sul Panaro
Chiesa di San Giuseppe o Madonna del Mulino_ a San Felice sul Panaro

CAMERINO (MACERATA). – Salvare le opere del ‘400 della ‘Scuola pittorica camerte’ oppure, come la definì il critico d’arte Federico Zeri, del ‘Rinascimento umbratile’: questa la missione di una task force dei Beni culturali che con una certa discrezione sta operando a ritmi serrati nel Maceratese, tra Camerino, Visso, Fiordimonte e altri comuni.

“C’è un piano che stiamo organizzando in progress e che stiamo portando avanti con priorità importanti”, spiega la curatrice dei musei civici e di quello diocesano di Camerino, Barbara Mastrocola: “L’obiettivo principale – continua – è togliere le opere dagli edifici a rischio e proteggere dalla pioggia e dal maltempo affreschi in chiese e musei danneggiati”.

Domani, anticipa la studiosa, tocca a una tavola del ‘400: verrà messa in salvo dalla chiesa di Fiordimonte(Macerata) la ‘Madonna in trono col Bambino e i santi’ di Giovanni Boccati (1410-1486). Tutto il piano, al di là dei singoli interventi, si presenta imponente.

“Si tratta di portare al sicuro – spiega ancora Barbara Mastrocola – la scuola del ‘400 che a Camerino ebbe un forte sviluppo durante la Signoria guelfa dei Da Varano. Al di là della tenuta strutturale degli edifici, che ci possa essere stata o no durante il sisma, bisogna agire per ovvi motivi di precauzione”.

Sono numerose opere su cui si sono formati, nei loro studi, alcuni fra i maggiori esperti di arte del Paese. L’attuale direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci qualificava il museo civico di Camerino, nel convento di San Domenico, come gli ‘Uffizi delle Marche’.

Giovanni Boccati, Giovanni Angelo D’Antonio, Girolamo Di Giovanni, Luca Signorelli sono i nomi degli artisti più noti le cui opere sono custodite nel Maceratese, dove anche oggi il terremoto ha proseguito col suo sciame. Ci sono anche capolavori del ‘700 da evacuare, come opere del genovese Baciccia. Una pala del Tiepolo, invece, è già stata tolta nei giorni scorsi.

Così come, nelle vicinanze, a Visso, paese della Valnerina tra i più devastati dal terremoto, nella chiesa-museo di Sant’Agostino crollata si è miracolosamente salvata la scultura lignea nota come la ‘Madonna di Macereto’. E ancora, nella cattedrale di Camerino, c’è la preziosa scultura lignea ‘Madonna bella del Duomo’ per cui servirà un piano speciale se verrà deciso di portarla via.

(dell’inviato Michele Giuntini/ANSA)

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