Migranti: Ue, in Italia già più arrivi del 2015

Migranti: Ue, in Italia già più arrivi del 2015
Migranti: Ue, in Italia già più arrivi del 2015
Migranti: Ue, in Italia già più arrivi del 2015

BRUXELLES. – “La situazione migratoria nell’Unione continua ad essere fragile”, occorre fare di più e con urgenza. Il commissario europeo Dimitris Avramopoulos lancia un nuovo monito ai 28. In una lettera di tre pagine – di cui l’ANSA ha preso visione – indirizzata ai ministri dell’Interno Ue, e datata 30 ottobre, il greco torna in pressing per gli ‘scarsi’ ricollocamenti da Italia e Grecia. Roma è fortemente insoddisfatta.

Per dirla con le parole del ministro Angelino Alfano quello sui ricollocamenti è “un bidone enorme che l’Ue ha tirato” all’Italia, che “aveva promesso” 39.600 trasferimenti entro settembre 2017 “ed ora siamo solo al 2-3%”. Un punto su cui anche il premier Matteo Renzi attacca: se a Bruxelles “vogliono che spendiamo meno”, facciano in modo che si “rispettino gli impegni presi” sui migranti.

Del resto i dati parlano chiaro: in Italia la crisi è in pieno atto. Il numero degli “arrivi ha già superato quello dello scorso anno” scrive Avramopoulos. A fine ottobre si è oltrepassata quota 155mila, più del totale dell’intero 2015.

Alla luce di queste cifre quando mercoledì Bruxelles renderà pubblico il settimo rapporto sull’andamento delle redistribuzioni, i numeri appariranno ancora una volta inadeguati rispetto al peso che Italia e Grecia devono sopportare. E tornerà ad emergere anche il braccio di ferro con i quattro Paesi Visegrad (Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia) totalmente riluttanti ai trasferimenti.

Di fronte a questa situazione il commissario europeo ha deciso di inviare la sua lettera in due versioni – una per i quattro Paesi dell’Est ribelli – differenziando i due testi proprio nella parte sui ricollocamenti. Ai ministri di Varsavia, Budapest, Praga e Bratislava Avramopoulos si è rivolto in modo perentorio – “Vi chiedo ancora di iniziare a fare le offerte” di posti e “ricollocare il prima possibile” – forse in uno degli ultimi tentativi di persuasione politica, prima di possibili procedure di infrazione, su cui l’Italia preme.

Molto più diplomatico invece il tono usato con gli altri ministri Ue, “incoraggiati” ad accrescere il numero delle ridistribuzioni. E a chi, come il ministro dell’Interno francese Bernard Cazeneuve, anche di recente aveva espresso preoccupazione per la carenza di registrazioni dei migranti in Italia, Avramopoulos fa presente che ora sono in corso “controlli eccezionali aggiuntivi col coinvolgimento di Europol. Speriamo che sia una risposta “alle preoccupazioni” e “serva ad aumentare il numero di trasferimenti”, auspica.

(di Patrizia Antonini/ANSA)

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