Raggi dichiara guerra alle slot machine, “via dal centro”

Una persona davanti ad una slot machine.
Una persona davanti ad una slot machine. (Photo: Britta Pedersen/dpa)
ILLUSTRATION - A young man plays around on a slot ma. Photo:  Britta Pedersen/dpa
ILLUSTRATION – A young man plays around on a slot ma. Photo: Britta Pedersen/dpa

ROMA. – Roma dice basta all’effetto Las Vegas e al proliferare delle slot machine che solo nella capitale sono 50 mila, il 12% in più della media nazionale. “Il centro storico sarà off limits alle slot machine – annuncia la sindaca Virginia Raggi dal blog di Grillo -. Abbiamo depositato la scorsa settimana una delibera di iniziativa consiliare sul regolamento delle sale slot a Roma. Un’importante iniziativa targata M5S per tutelare la salute dei nostri cittadini con conseguenti effetti sulla sicurezza della città, la viabilità, l’inquinamento acustico, il decoro urbano e la quiete pubblica”.

Il nuovo regolamento prevede l’introduzione di “limiti di distanza di 500 metri dai luoghi ‘sensibili’ come scuole, centri sportivi, chiese, caserme e sportelli bancomat – spiega Raggi – Limiti che puntano a garantire migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute e dell’ordine pubblico e a prevenire il rischio di utilizzo da parte di minorenni”.

Le slot machine saranno dunque vietate “nei perimetri del centro e nelle aree pedonali o comunque nelle zone interdette alla circolazione dei veicoli”, assicura la sindaca. Si regolamentano anche gli orari di esercizio: sarà possibile l’utilizzo delle new slot e Videolottery, dalle 10 alle 14 e dalle 18 alle 22 mentre nei giorni festivi non sarà consentito.

Le sanzioni, aggiungendosi a quelle esistenti, prevedono in caso di violazioni reiterate sospensioni o in casi gravi revoche dell’autorizzazione da parte dell’amministrazione comunale. La prima cittadina fornisce anche i numeri “da capogiro” sulle slot machine: “294 sale e più di 50 mila slot machine, pari ad oltre il 12% di tutte quelle distribuite nel nostro Paese.

Il gioco d’azzardo, fenomeno che in Italia ha assunto connotati assolutamente preoccupanti contro il quale il Movimento Cinque Stelle si sta battendo con forza anche a livello regionale e nazionale – aggiunge -. Un fenomeno ormai profondamente radicato nel tessuto socio-economico del nostro Paese e ancor di più nella nostra città se si considera che i costi sociali e sanitari legati al gioco d’azzardo patologico pesano sulla collettività per una cifra compresa tra i 5,5 e i 6,6 miliardi di euro annui”.

E al Pd che per bocca della capogruppo in campidoglio Michela De Biase critica il provvedimento perchè “il vero dramma sociale del gioco d’azzardo a Roma si consuma in periferia”, risponde il capogruppo del M5S Paolo Ferrara: “Il regolamento riguarderà tutta la città”.

Secondo i dati forniti da Agimeg, Campania, Lombardia, Lazio, Puglia e Sicilia sono le regioni in cui si si sono registrate le maggiori giocate online negli ultimi due anni. Le popolazioni di queste cinque regioni, infatti, concorrono a formare il 51% dei giocatori totali italiani, con punte che variano fra il 18% della Campania (seguita dalla Lombardia al 12%, e dalla Sicilia all’11%) e il 10% di Lazio e Puglia.

E giovedì prossimo alla conferenza unificata si tenterà l’intesa tra governo e enti locali su questo tema. “Vogliamo ridurre le slot del 30% entro il 2017 a cominciare da bar e tabacchi. Mi sto poi ponendo – ha detto il sottosegretario Paolo Baretta nelle scorse settimane – il problema di proporre di ridurre le giocate sulle Vlt: 500 euro mi sembra eccessivo, se dimezzassimo sarebbe un passo avanti e sarebbe un ulteriore segnale di civiltà, anche contro i rischi di riciclaggio”.

(di Simona Tagliaventi/ANSA)